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  • Capracotta, il campo da calcio intitolato ad ‘Erasmo Iacovone’ sarà dotato di erba naturale

    Un campo di calcio di erba naturale a 1400 metri sul livello del mare che nei mesi estivi potrà ospitare ritiri di squadre professionistiche. Prende forma e sostanza il progetto portato avanti dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco di Capracotta, Candido Paglione. L’iniziativa resa possibile grazie ai fondi del programma ‘Sport e Periferie’, sposato con una compartecipazione dal Comune altomolisano ad oggi noto soprattutto per la pratica di discipline invernali con gli impianti di Prato Gentile (sci da fondo) e Monte Campo (sci alpino).

    “Proseguono i lavori per rendere nuovamente fruibile il nostro campo sportivo – dichiara il primo cittadino -. Dopo aver rifatto l’intero muro di recinzione, ampliato e resa funzionale la struttura degli spogliatoi, livellato il campo di gioco e realizzato l’impianto di irrigazione, è in corso il delicato lavoro di semina del campo in erba. Si tratta di interventi necessari per portare a nuova vita questa importante struttura sportiva, purtroppo inutilizzata da diversi anni. Contiamo di poter tornare a vedere qualche partita di calcio – anche importante – già dalla prossima stagione estiva”, l’augurio di Paglione, che sulle orme di Roccaraso e Castel di Sangro, mira a far diventare il campo da calcio attrattivo per club di un certo spessore. Non è un segreto, infatti, che durante i ritiri pre-campionato, la scelta di società blasonate ricada spesso su rettangoli in erba naturale anziché su manti in sintetico.

    E’ così, nella terra di Erasmo Iacovone, funambolico attaccante del grande Taranto che sfiorò la serie A, l’offerta si amplia. Tuttavia per rendere ancora maggiore la possibilità che Capracotta diventi un polo calcistico estivo serviranno strutture complementari (vedi palestre, piscina, percorsi ad hoc e alberghi) sulle quali la giunta Paglione dovrà scommettere convintamente affinché da proporre un pacchetto completo e al tempo stesso capace di far compiere il salto di qualità all’intero territorio. Dopotutto quanto accade nel vicino Abruzzo dovrà servire da insegnamento e modello da imitare. La realizzazione del campo in erba naturale rappresenta un piccolo tassello che se troverà riscontri potrà aprire a nuovi e interessanti scenari sia sotto l’aspetto economico che turistico. In definitiva la parola d’ordine è crederci.

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