AGNONE. Giuseppe Attademo (nella foto), assessore con delega alla Sanità del Comune di Agnone replica al consigliere di minoranza Lorenzo Marcovecchio che aveva chiesto le sue dimissioni perché assente al tavolo con Frattura e i vertici Asrem.
“Impegni professionali (già preventivati da tempo), da cui non ho potuto esimermi, mi hanno impedito di essere presente fisicamente – sottolinea Attademo – del resto le linee operative erano già state concordate col Sindaco che era presente all’incontro. L’ Amministrazione Comunale, fin dal suo insediamento, non è stata mai inerte agendo nei modi e nelle sedi opportune: giudiziaria ricorrendo al TAR; politica coinvolgendo le Amministrazioni comunali limitrofe e pressando il presidente Frattura; tecnica avendo contatti col Commissario ad acta e coi Direttori Generali Asrem che si sono succeduti nel tempo”.
Nel suo intervento l’assessore Attademo rimarca come la lotta per la salvaguardia dell’ospedale Caracciolo ormai è divenuta “a mani nuda” e questo fatto è riconducibile alle “difficoltà economiche di questi anni: trenta miliardi di euro di tagli del Fondo sanitario che va alle regioni e oltre 400 milioni di euro di debiti regionali alla fin fine fanno sentire i loro effetti in assenza di politiche tendenti a riorganizzare un sistema sanitario regionale che non leda, però, i diritti dei cittadini alla salute sanciti costituzionalmente. Ciò non toglie che la battaglia intraoresa per il Caracciolo sarà perseguita con la dovuta tenacia e costanza”.
Infine la dichiarazione che in pochi si aspettavano. “Bene hanno fatto i cittadini a far sentire la loro indignazione – conclude Attademo, eletto in Comune in quota Idv -e non posso che essere dalla loro parte; bene farebbe il consigliere Marcovecchio ad affrontare la problematica in modo fattivo evitando interventi spot chiaramente demagogici”.