Nessuna risposta da parte del Comune anche all’ultima richiesta Asl, a fine gennaio, di arrivare a una soluzione “percorribile” sulla vicenda dell’ex Peter Pan, e adesso il tempo è scaduto.
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Il progetto di realizzare una Casa di Comunità nell’ex asilo di Chieti Scalo decade. Questo il senso della nota inviata dal Direttore generale della Asl Thomas Schael al Sindaco di Chieti, con la quale, richiamati gli atti ufficiali dell’Azienda e la corrispondenza protocollata indirizzata al Comune, dice addio a quella soluzione, a lungo caldeggiata e rincorsa per aggiungere un pacchetto di servizi all’offerta territoriale, e formalizzata con l’inserimento del Peter Pan tra le azioni finanziate con il PNRR. Una realizzazione data per certa, tanto da essere stata aggiudicata da AreaCom al raggruppamento di imprese Inco-Gete.
La Asl era ignara, al momento della predisposizione degli atti, che fosse già in precedenza emersa una diatriba con Trafilerie Meridionali che rivendicava la proprietà del terreno sul quale insiste il fabbricato. Questo il nodo, rimasto insoluto, sul quale si è ora pronunciato il super consulente legale interpellato dall’Azienda sanitaria, che ha rimesso un parere che chiude alle proposte avanzate dal comune per sanare la questione. Di fatto, restando non definito l’aspetto della titolarità del sedime, viene impedito il passaggio di proprietà alla Asl e l’avvio dei lavori.
Andrea Filippini, l’avvocato amministrativista esperto PNRR proprio per la materia degli investimenti pubblici, ha presentato alla Asl un documento di 60 pagine, nel quale prende in esame, e smonta sulla scorta di puntuali riferimenti giuridici, le proposte avanzate dal Comune, rimettendo in fila quelle che a suo dire sono state le occasioni mancate:
- mai comprovato l’avvenuto pagamento dell’indennità di espropriazione in favore del proprietario dell’area di sedime su cui insiste l’ex asilo;
- indisponibilità, del Comune o di Sindaco e Assessori, a prestare apposita garanzia fideiussoria volta a garantire la Asl dal rischio di spossessamento del bene da parte del proprietario;
- lungi dall’intraprendere alcuna azione giudiziaria volta ad accertare l’avvenuta usucapione in proprio favore, il Comune è rimasto completamente inerte, così esponendosi anche al rischio di perdere la proprietà dell’immobile in caso di rivalsa di Trafilerie;
- data la situazione di dissesto, non è stato nemmeno in grado di garantire una procedura di compravendita trilaterale, che potesse permettere alla Asl l’acquisto dell’area;
- nemmeno ha intrapreso la procedura straordinaria di acquisizione sanante ripetutamente suggerita dall’Azienda sanitaria, che avrebbe consentito, in tempi rapidissimi, una soluzione amministrativa idonea e radicale;
- non ha sfruttato le occasioni di conciliazione e mediazione che pure con Trafilerie Meridionali s.p.a. ci sono state.
Tutto questo senza trascurare l’invito alla Asl a procedere con il progetto “fidandosi” del comodato gratuito, riproposto a fasi alterne, pur sapendo, in coscienza, che non fosse fondato in quanto il Comune non è proprietario del sito. Al punto che, nel mezzo, sono state avanzate altre varie ipotesi, enunciate e mai realmente percorse. “Viene da pensare – avanza il dubbio Thomas Schael – che ci sia stata tenuta nascosta la verità, e che ci saremmo ritrovati in un guaio incredibile se avessimo accettato una proposta in realtà farlocca”.
Alla luce, quindi, dei fondamenti giuridici che dimostrano come la titolarità del terreno sia elemento imprescindibile per andare avanti con il progetto e il relativo investimento, il Direttore generale della Asl si trova nella condizione obbligata di stralciare l’ex Peter Pan dagli interventi inclusi tra quelli finanziati con fondi PNRR.
“Ho fatto tutto quello che era in mio potere per portare il Comune di Chieti sulla strada della ragionevolezza coniugata alle norme – si rammarica il Direttore generale – . C’è un fitto carteggio ufficiale che documenta la volontà di arrivare a una definizione da parte della Asl, che non ha mai ottenuto risposta ufficiale, al di là di qualche sprezzante dichiarazione a mezzo stampa volta a delegittimare il Direttore generale uscente, come se un’Azienda così complessa fosse esente da una necessaria continuità istituzionale e dell’azione amministrativa. L’impossibilità di procedere con l’ex asilo, giuridicamente suffragata, mi costringe a rimodulare la Mission 6 componente 1 del PNRR, e a spostare la somma su un altro sito, di nostra proprietà. La scelta è caduta su Lama dei Peligni, che patisce tutti i disagi delle Aree Interne, e dove un investimento sui servizi per la salute diventa prezioso per migliorare la vita di quelle popolazioni. Tale scelta è stata condivisa con Mauro Palmieri che mi succederà a partire da marzo. Sull’immobile esistente faremo lavori per realizzare una Casa di comunità spoke con tutte le attività previste, continuità assistenziale H 12, infermiera di comunità, integrazione socio-sanitaria e con gli specialisti per i pazienti cronici, sede del 118, sportello Cup, palestra per riabilitazione. Sarà un presidio utile a dare una risposta concreta ai cittadini di quei territori. e a realizzare quella sanità di prossimità che esprime al meglio lo spirito di equità del Servizio Sanitario Nazionale”.
La Sindaca di Lama dei Peligni, Tiziana Di Renzo, è stata informata questa mattina della decisione Asl nel corso di un incontro che si è svolto in Direzione alla presenza di Mauro Palmieri, che succederà a Schael dal 1° marzo.