• Editoriale
  • Chiodi chieda scusa all’Alto Vastese, non per le poltrone non concesse

    “Deve proprio avere ragione Eugenio Spadano, se il presidente della Regione in carica (e ricandidato con visibile entusiasmo) Gianni Chiodi gli chiede scusa pubblicamente, dicendo, all’improvviso e nell’ambito di un articolato discorso: «Abbiamo fatto molte cose e facendo molte cose abbiamo anche fatto degli errori. Uno di questi l’abbiamo fatto su Eugenio Spadano e sul ruolo che meritava alla Asl di Lanciano, ma che non gli abbiamo dato, perché, sbagliando, ci siamo fidati di relazioni scritte, che avevano torto. Questo l’ho detto, scusandomi, anche ad Eugenio stesso, in una lunga telefonata di chiarimento, che ho avuto con lui».

    E’ l’attacco del pezzo scritto dal collega Orazio Di Stefano, raffinato cronista politico, dopo l’incontro elettorale di Chiodi a San Salvo. Leggendo il quale, da cittadino abruzzese e dell’Alto Vastese, prima che da giornalista, resto a dir poco basito. Ma chi se ne frega della carriera dirigenziale di un politico e medico di San Salvo?

    Invece di chiedere scusa ad un politico locale, “Il dott. Spadano è anche un politico di lungo corso ed una delle tre gambe della maggioranza che governa questa città (San Salvo, ndr)” come ricorda il collega Di Stefano, per non avergli concesso una poltrona che probabilmente l’interessato meritava e merita, l’indagato Chiodi dovrebbe chiedere scusa ai cittadini, a quelli dell’Alto Vastese, abbandonati, maltrattati e penalizzati dalla politica messa in campo dal centrodestra negli ultimi cinque anni di governo regionale.

    L’indagato Chiodi avrebbe dovuto chiedere scusa ai cittadini di Castiglione Messer Marino, di Fraine, di Montazzoli, di Schiavi di Abruzzo, di Castelguidone e di tutti gli altri centri montani del Vastese.

    Avrebbe dovuto chiedere scusa perché in cinque anni di governo, in combutta con la Asl, non è stato in grado di assegnare un medico a bordo per il 118 di Castiglione Messer Marino. 

    Avrebbe dovuto chiedere scusa perché nel distretto sanitario di base di Castiglione Messer Marino ci sono apparecchiature per esami clinici rimaste inutilizzate per anni perché non c’era un medico specialista in grado di utilizzarle. 

    Avrebbe dovuto chiedere scusa perché l’unica postazione di zona del 118 è solo h12, funziona dalle 8 alle 20.

    Avrebbe dovuto chiedere scusa perché la quasi totalità dei centri montani ha delle connessioni internet ridicole, ancora alle prese con antennine, pennette, cubi e altri apparati del genere. 

    Avrebbe dovuto chiedere scusa perché l’intera zona montana del Vastese, nonostante il cablaggio con fibre ottiche realizzato da mesi, non è ancora raggiunto e servito dalla banda larga. 

    Avrebbe dovuto chiedere scusa perché le strade del comprensorio sono ridotte come mulattiere e rappresentano un pericolo oggettivo e reale per pendolari, studenti, lavoratori. 

    Avrebbe dovuto chiedere scusa perché Celenza sul Trigno non ha più una sede di guardia medica.

    Avrebbe dovuto chiedere scusa perché la continuità assistenziale sul territorio è stata sostituita da un numero telefonico di Chieti. 

    Avrebbe dovuto chiedere scusa perché nonostante la evidente marginalità dell’intera zona, non è stata messa in campo nessuna politica, nessun incentivo per tentare di bloccare e magari invertire l’inesorabile spopolamento che condurrà alla desertificazione. 

    Avrebbe dovuto chiedere scusa perché i residenti di zona, anche oltre i mille metri di altitudine e dove l’inverno dura praticamente otto mesi, pagano il gas da riscaldamento quanto, se non di più, dei residenti a Pescara.

    Avrebbe dovuto chiedere scusa perché a fronte di frane e dissesti idrogeologici praticamente ovunque l’unico intervento sulla viabilità è stato la realizzazione di una inutile quanto costosa rotatoria al bivio di Montazzoli. 

    Avrebbe dovuto chiedere scusa perché a causa della cosiddetta mobilità passiva un anziano centenario di Schiavi di Abruzzo colto da malore nelle scorse settimane non è stato accompagnato, con l’ambulanza, presso l’ospedale di Agnone, a venti minuti di macchina, perché fuori regione. 

    Avrebbe dovuto chiedere scusa perché dopo aver fatto razzia di voti, grazie a candidati di zona oggi caduti in disgrazia per grane giudiziarie, nessun rappresentante del centrodestra in Regione (e neanche del centrosinistra ovviamente, ndr) si è più fatto vedere sul territorio dell’Alto Vastese, per parlare con i cittadini, per ascoltarne i problemi e le raccoglierne le istanze.

    L’elenco potrebbe continuare a lungo, ma basta e avanza così. 

    Chiodi avrebbe dovuto chiedere scusa ai cittadini dell’Alto Vastese, ma non lo ha fatto. Ha preferito scusarsi con un suo collega di partito per non avergli assegnato un ruolo dirigenziale, una poltrona, all’interno della Asl. E’ questa la classe politica che ci meritiamo. 

     

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

     

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