Il quinto ponte più alto d’Italia sta per chiudere definitivamente, tranciando i contatti commerciali, culturali e di servizi sanitari tra due aree territoriali di due province contermini e i probabili candidati alla carica di Governatore dell’Abruzzo, a due mesi dalle elezioni regionali, non riescono a balbettare nemmeno una frasetta di circostanza. Sara Marcozzi, Umberto Di Primio, Mauro Febbo, Silvio Paolucci, Giovagni Legnini, Fabrizio Di Stefano, lo sanno che anche nell’Alto Vastese ci sono degli elettori che parteciperanno al voto delle regionali?
Chiudono un ponte tra i più imponenti di Europa perché l’impalcato rischia seriamente di crollare al primo terremoto o alla prima frana e nessun politico apre bocca. In Abruzzo e in Molise, nel Chietino e nella provincia di Isernia, lo hanno capito o no che dalle ore 13 di martedì 18 settembre l’Alto Vastese e l’Alto Molise tornano quaranta anni indietro in termini di viabilità? I sindaci di zona, abruzzesi e molisani, hanno colto la rilevanza e l’impatto che la chiusura del ponte “Longo” avranno sulla tenuta sociale ed economica di due territori? E la cosiddetta delegazione parlamentare di Abruzzo e Molise, per dire Gianfranco Rotondi, ma anche Antonio Federico o Gianluca Castaldi, Anna Elsa Tartaglione, Giuseppina Occhionero, Carmela Grippa, Giuseppe Bellachioma, Luciano D’Alfonso, Primo Di Nicola, Nazario Pagano e via elencando, lo ha saputo che il ponte Sente è a rischio crollo e pertanto verrà chiuso al traffico? Hanno chiesto aiuto al Ministro “competente”?
E Toma, Donato Toma, attuale governatore del Molise che inonda le redazioni con comunicati stampa autocelebrativi?
Tutto tace, nessuno apre bocca, nessun politico o sedicente tale interviene, fosse anche solo per una lavata di faccia ai residenti dell’Alto Vastese e dell’Alto Molise, a due mesi dalle elezioni.
E’ proprio vero, l’Alto Vastese-Molise non conta niente in termini elettorali. L’Alto Vastese-Molise non esiste.
Francesco Bottone
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