Patatine fritte e cinghiale. Non è l’ultima proposta dello chef, ma è quanto accaduto questa mattina sulle strade del Vastese. Un furgone che trasportava patatine fritte ha avuto un incontro troppo ravvicinato con un cinghiale che ha attraversato d’improvviso la strada provinciale. Impatto inevitabile, cinghiale morto sul colpo e danni per qualche migliaio di euro a danno del furgone.
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Intanto, sia pure a piccoli passi, va avanti la macchina dell’attivazione di una filiera di selvaggina anche in Abruzzo, per trasformare il “problema cinghiale” in una “risorsa cinghiale”. L’associazione Custode della Tradizione , sempre attenta alle problematiche del territorio, ha voluto promuovere il progetto infatti “Il Buono…Amico Ale” per la valorizzazione e il consumo della carne di cinghiale, creando piatti alternativi di facile realizzazioni e di grande impatto visivo. «Nostra intenzione far diventare il problema una risorsa. – spiega il residente Claudio Pellegrini – Sono previsti quattro incontri tematici con la presenza di professionisti e istituzioni del settore che illustreranno e analizzeranno l’intera filiera fino al prodotto finito. Il progetto prevede anche la realizzazione di un ricettario».
Ovviamente affinché le carni di cinghiale siano di alta qualità è necessario che il prelievo venga effettuato con metodi selettivi che riducono a zero lo stress dell’animale. Ogni altro tipo di prelievo che non sia la caccia di selezione, come ad esempio la braccata, produce delle carni che a livello organolettico non saranno di elevata qualità.
- foto in apertura da Zonalocale