Comunità energetica, il Comune di Agnone crede nel progetto e va spedito nella direzione che a breve vedrà la realizzazione dell’impianto che sfrutterà l’energia solare. A tal proposito l’incontro promosso dall’amministrazione a Palazzo Bonanni ha visto la partecipazione di una folta platea tra cui artigiani, imprenditori, titolari di aziende agricole e zootecniche, nonché semplici cittadini. Ad illustrare l’iniziativa il sindaco Daniele Saia che si è avvalso della consulenza di una società leader del settore, l’Albatros Srls. Lo studio associato di Sassari segue oltre 245 Comuni sotto i 5000 abitanti e si occupa anche di ‘sistemi locali di ospitalità’ insieme alla fondazione ‘Futurae’, nata su impulso dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia. Ad Agnone è arrivato il direttore generale di Albatros, Andrea Prato che ha parlato dei notevoli vantaggi derivanti dalla green economy. Produrre autonomamente energia per alimentare uffici pubblici, scuole e impianti sportivi, i maggiori temi trattati e da sviluppare.
“Il Comune di Agnone intende creare una Comunità energetica rinnovabile (Cer) al fine di abbattere i costi in bolletta e ottenere ricavi da riconvertire in servizi per i cittadini” ha detto Saia. “Si tratta di un percorso quasi obbligatorio e, al tempo stesso, un’opportunità da cogliere al volo se consideriamo le direttive dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile e a basso impatto ambientale – ha proseguito il primo cittadino -. Vi invito – ha aggiunto rivolgendosi alla platea – di seguirci e aderire all’iniziativa che, ad esempio, ridarà nuova linfa ad attività come il cinema e la piscina comunale che vivono un momento particolarmente difficile. Reputo la creazione della Comunità energetica un treno imperdibile per il nostro Comune che nel corso degli anni ha perso occasioni importanti quale la realizzazione di un parco eolico”.
Il progetto della Comunità energetica sarà finanziato dal Comune o con un contratto di partenariato pubblico – privato. Resta da capire dove reperire i fondi che per un impianto da un megawatt prevedono l’investimento di oltre un milione di euro. Come pure immagazzinare l’energia per i consumi notturni. Ed ancora, durante l’incontro a Palazzo Bonanni, è emersa la necessità di individuare aree disponibili anche se questo è l’ultimo dei problemi considerato l’elevato indice di terreni abbandonati nel momento in cui si decidesse di optare per la messa a terra dei pannelli solari che contestualmente potranno essere installati sui tetti di edifici pubblici o abitazioni. Inoltre chi vorrà associarsi ad una Comunità energetica otterrà una tariffa con incentivi sulla quota di energia condivisa da impianti a fonti rinnovabili.
Lo prevede il Decreto Cer inviato a Bruxelles per l’approvazione finale. La proposta di decreto si basa su due misure: un incentivo in tariffa e un contributo a fondo perduto, il quale sfrutterà i fondi del Pnrr. I benefici toccano tutte le tecnologie rinnovabili, come il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e le biomasse. L’incentivo in tariffa sarà applicato sulla quota di energia condivisa prodotta da impianti a fonti rinnovabili ed è esteso a tutto il territorio nazionale, mala potenza massima finanziabile è di complessivi 5 GW entro il 31 dicembre 2027. Insomma bisognerà adoperarsi senza perdere tempo. A riguardo – ha concluso Saia – nelle prossime settimane seguiranno altri incontri con la cittadinanza per spiegare al meglio i benefici che tale idea apporterà all’intera comunità.