AGNONE. La sua smisurata passione per il calcio tramutata in un liquore. A diciotto anni, quando indossava la gloriosa maglietta dell’Olympia Agnonese, Massimo Iaciancio, oggi cinquantenne dal fisico prestante e ancora di bell’aspetto, per tutti era Passarella. Ribattezzato così dagli sportivi per le sue giocate sopraffine che molto ricordavano quelle del campione argentino, Iaciancio dopo aver calcato i campi di serie D in piazze quali Cassino, Sulmona, Pineto, Rieti e Anagni, è stato un imprenditore di successo nel settore calzaturificio.
Amico della stilista Krizia (pseudonimo di Maria Mandelli detta Mariuccia, ndr) per la quale ha disegnato e realizzato scarpe spesso finite sulle passerelle dell’alta moda, oggi l’agnonese ha deciso di reinventarsi ancora nel campo lavorativo. Da qualche tempo, infatti, la sua ultima scommessa si chiama Passarè (acronimo che ricorda i suoi trascorsi calcistici) un liquore generato da un’antica ricetta molisana migliorata dall’esperienza di artigiani distillatori. “E’ l’arte liquoristica che racchiude in se i principi di erbe, fiori, frutti e radici appenniniche le quali conferiscono sapore gentile e raffinato nonché espressione genuina e tradizionale di un antico Molise” tiene a ribadire a l’Eco online al quale aggiunge. “Il tutto nasce dal fatto che quando lavoravo a Pescara spesso regalavo ai miei amici e conoscenti liquori fatti in casa realizzati con prodotti della mia terra: il Molise. Una terra ricca di tradizioni, sapori, antiche ricette che ho pensato di rivalutare e trasformare in un qualcosa di buono, raffinato, inebriante. Per arrivare a questo, non lo nascondo, ho impiegato tempo, studiato e approfondito ogni particolare in maniera scrupolosa perché sono dell’avviso che non bisognava lasciare nulla al caso”.
E’ così che arriva Is l’amaro dell’Antico Molise. Un prodotto che in poche settimane ha riscosso un incoraggiante successo da parte degli amanti del calice voluminoso. “Dopo alcuni test siamo pronti per il grande salto” afferma Iaciancio che non nasconde la sua ambizione. “Sono convinto che questo prodotto possa fare il suo esordio sulle tavole degli italiani ma anche in locali dove si degusta l’arte del saper bere liquori di un certo livello”. Sicuro di sé, intraprendete, di natura ottimista, Iaciancio punta molto su Is, ma contestualmente lancia sul mercato altre quattro creazioni tutte da gustare che vanno dall’amaro alla liquirizia, alla Sambuca, per passare alla Gentiana e Ratafia.
Inoltre, a breve, la creatività dell’ex basco verde della Guardia di Finanza potrebbe generare tra le antiche mura dell’Atene del Sannio un locale doc così da stimolare le papille gustative di appassionati e amanti del genere. Insomma, un’iniziativa a lungo raggio per riaffermare il concetto di un Molise dalle immense potenzialità che tuttavia bisogna saper raccogliere. Come fatto da Massimo Iaciancio, in arte Passarella, reinventatosi ancora una volta a dimostrazione che nella vita non bisogna mai fermarsi. Un messaggio che vede destinatari principalmente i giovani che da questa nuova idea dovrebbero prendere nuovi spunti e soprattutto recepire le peculiarità della terra in cui vivono.