Danni di cinghiali: gli agricoltori aspettano, ma i soldi restano nelle casse delle Province.
Stanziati dalla Regione i fondi rimangono trattenuti dagli enti intermedi. La denuncia della Copagri Abruzzo.
Riceviamo dalla presidenza della Copagri Abruzzo, a firma del presidente Camillo D’Amico, e pubblichiamo:
Il 19 aprile scorso con una nota formale di diffida inviata all’assessore regionale alle Politiche Agricole Dino Pepe ed ai Presidenti delle quattro province Abruzzesi la nostra organizzazione sollecitava il pagamento solerte dei danni da cinghiale per le annate 2015 e 2016. La diffida faceva seguito ad un documento informale fornito nel tavolo verde che si è tenuto il 31 Marzo 2017 dove s’evincevano le somme concesse alle Province abruzzesi da parte della Regione Abruzzo per il pagamento dei danni. In questo documento anche l’anno 2014 era considerato ma nel frattempo, da quanto ci è dato sapere, quest’annualità è stata liquidata. In questi giorni apprendiamo che è in corso la liquidazione del 2015 ma restano nella casse delle Province abruzzesi le risorse stanziate del 2016 quando siamo ormai prossimi alla fine del 2017. Denunciamo pubblicamente questa scandalosa situazione di vera “appropriazione indebita” da parte delle province Abruzzesi; dove sono finiti i soldi stanziati e per quali altri interventi? Aspettiamo non solo che qualcuno ci risponda con chiarezza ma anche che s’intervenga al più presto, da parte degli organi regionali, a rimuovere questa incresciosa situazione.
Alla bassa percentuale di rimborso del danno subito dagli agricoltori si unisce il grave ritardo nell’erogazione oltre alla beffa del principio del cosiddetto “de minimis” che fissa il rimborso al limite massimo di € 15.000,00 negli ultimi tre anni solari a quello di riferimento.
Per noi questa interpretazione è totalmente fuorviante perché si tratta di un rimborso per “mancato reddito” e non certo di un “premio”.
Da parte nostra ritenendo assolutamente insufficiente la politica dei rimborsi dei danni e nelle more dell’infinita attesa che qualcosa di concreto si realizzi rispetto alle tante belle premesse e promesse fatte dal governo regionale per incidere sul mai ancora risolto problema dell’alto numero di cinghiali chiediamo che si velocizzino tutte le iniziative possibili per porre un freno vero al costante pericolo dell’incolumità delle persone ed ai costanti danni alle colture agricole che questi selvatici producono e rappresentano.