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  • Decreto Rilancio e Superbonus, aree interne come sempre penalizzate

    Decreto Rilancio e Superbonus, il Movimento per la difesa delle zone interne: «La Regione metta a disposizione la propria banca per l’accesso al credito delle imprese».
    Con una lettera aperta al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, all’assessore con delega alle Aree interne, Guido Liris e all’assessore alle Attività produttive, Mauro Febbo, il Movimento per la difesa delle zone interne torna a sollecitare la Regione Abruzzo per la tutela delle aree svantaggiate e questa volta lo fa proponendo soluzioni per l’accesso al credito delle piccole imprese dei territori interni e montani.

    Il governatore d’Abruzzo, Marco Marsilio


    «Da molti decenni – si legge nella lettera aperta inviata ai vertici regionali dal coordinatore del Movimento, Domenicangelo Litterio – in tutto il territorio regionale si verifica un progressivo slittamento dalle zone interne e montuose verso quelle litoranee di tutto il patrimonio e risorse umane, economiche e culturali. Il fenomeno ha creato un grave squilibrio e la perdita di preziose connotazioni antropologiche che hanno fatto dell’Abruzzo quello per cui è più conosciuto ed apprezzato nel mondo. Lungi dal risanare lo squilibrio esistente ancora oggi si attivano provvedimenti che potrebbero ulteriormente aggravarlo se non intervengono correttivi».

    Non va meglio nemmeno per quanto riguarda i benefici previsti dal Decreto Rilancio: «Abbiamo verificato che l’accesso al Superbonus passa attraverso segmenti organizzativi che prevedono vari passaggi dal richiedente agli studi tecnici al sistema bancario. La cessione del credito svolge il percorso inverso che, in definitiva, deve riscontrare la solvibilità del debito dell’impresa. Ora nelle zone interne, come si sa, gli studi tecnici sono raramente consorziati e le imprese sono di piccole dimensioni, che possono garantire anticipi minimi. In sostanza il DL, così come concepito, esclude dall’accesso al sistema bonus e superbonus di tutte le categorie attinenti interventi sulla casa».
    Da qui la proposta: «Il Movimento difesa delle zone interne rappresenta la necessità di attivare meccanismi di protezione delle piccole imprese, con decisioni e provvedimenti utili a consentirne l’ingresso nel grande mercato offerto dai Bonus, anche verificando le possibilità di attivare la propria banca regionale FIRA-Agenzia per lo sviluppo. Sappiamo che la nostra Regione ha la possibilità e la capacità di coinvolgere proprie strutture per affiancare alle iniziative nazionali altre azioni di potenziamento del Decreto Rilancio con risorse da utilizzare esclusivamente nelle aree interne per sviluppare interventi specifici di miglioramento sismico degli edifici e di efficientamento energetico, coinvolgendo anche l’Osservatorio per le aree interne e l’Agenzia regionale per l’Energia».

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