Enrico Di Giuseppantonio, segretario regionale dell’Udc, anche in qualità di vice presidente del consiglio nazionale dell’Associazione Nazionale Comuni d’Italia, torna a lanciare un appello per arrestare la chiusura delle edicole e non lasciare «un vuoto culturale e di servizi nelle comunità, ma anche proprio come perdita di un punto di riferimento sociale e di socialità vera e propria». Di Giuseppantonio chiede a Regione, Province e Comuni abruzzesi di fare squadra e sostenere presso il Governo non solo il rinnovo del contratto della categoria, ma anche una diversa riorganizzazione che accresca il ruolo e la funzione delle edicole. L’invito arriva a poche ore della manifestazione “La notte delle edicole”, che si è svolta in tutto il Paese, indetta dal sindacato nazionale giornalai d’Italia (Sinagi), con la quale si è voluto sensibilizzare l’opinione pubblica sulla crisi che ha prodotto negli ultimi anni la chiusura di molti punti vendita.
«Il mondo dell’editoria da tempo deve fare i conti con una crisi senza precedenti, accentuata dalla pandemia – sottolinea Di Giuseppantonio – e per limitare la chiusura delle edicole è necessario renderle dei centri di servizi al cittadino. In altre regioni già ci si è mossi in questa direzione. È stato infatti sottoscritto un protocollo d’intesa tra Anci, Federazione Italiana Editori Giornali, sindacati dei rivenditori di giornali e i punti vendita di quotidiani e periodici. Privare della lettura di un giornale gli abitanti dei centri medi e piccoli e dei quartieri periferici nelle città della nostra regione non solo provoca un danno economico a chi gestisce le edicole di quelle località, ma non consente ai cittadini il diritto d’informarsi. Regione Abruzzo, Province e Comuni devono concordare alcune misure utili al rilancio della rete delle edicole e portarle all’esame del Governo – conclude il segretario regionale dell’Udc Di Giuseppantonio -. Si favorisca una riduzione dei canoni per le occupazioni di suolo pubblico, si dia la possibilità agli edicolanti di svolgere servizi anagrafici decentrati per il rilascio di certificati comunali e si attuino iniziative mirate per preservare una presenza capillare dei punti vendita anche nelle aree periferiche».