«Personalmente, come ho aggiunto a Morcone domenica sera, non ho problemi a fare un passo indietro rispetto alle responsabilità istituzionali che ricopro qualora ciò si rivelasse di qualche utilità per la difesa anche di un solo coltivatore diretto in lotta per un proprio terreno o fabbricato rurale. Le principali associazioni nazionali di tutela ambientale, che da anni contrastano lo smaltimento dei rifiuti e la proliferazione selvaggia degli impianti eolici e fotovoltaici e con cui ho condiviso e condivido un’idea di sviluppo compatibile e sostenibile, sanno bene che non avrei alcun dubbio a compiere qualsiasi scelta a tutela del Molise e dei Molisani».
Tradotto dal politichese: pronto a dimettermi da assessore regionale per difendere la mia terra, il Molise, dall’assalto dell’eolico selvaggio.
E’ quanto si apprende scorrendo, per chi riesce ad arrivare fino alla fine senza addormentarsi, la lettera aperta siglata da Michele Petraroia, vicepresidente della giunta regionale del Molise.
Tirato in ballo dalle varie associazioni che si battono in difesa del territorio contro il proliferare incontrastato dell’eolico, l’assessore regionale si dice pronto a lasciare la sudata poltrona. Ma solo a chiacchiere, ovviamente.
Se non è un colpo di scena poco ci manca. Una dichiarazione impegnativa, ma che probabilmente resterà tale, senza essere tradotta in fatti concreti. Perché quella poltrona, così ben retribuita, è difficile da lasciare.
«Sui temi dello sviluppo sostenibile, della difesa dei terreni e dei fabbricati agricoli aggrediti da impianti impattanti dell’eolico e del fotovoltaico, della valorizzazione dei beni culturali e ambientali, della tutela del territorio dall’inquinamento elettromagnetico e dalla trasformazione del Molise in una sorta di pattumiera di rifiuti del Centro – Sud, come confermano gli atti istituzionali, le mobilitazioni locali e le iniziative nazionali, ho intrapreso, fin dai tempi del mio impegno sindacale, ogni azione tesa ad affermare il diritto dei molisani ad essere rispettati», continua l’assessore Petraroia.
E ancora: «Le lotte sociali si sono sommate agli atti istituzionali adottati in Consiglio Regionale insieme all’attuale Presidente della Provincia De Matteis per arginare l’invasione dell’eolico selvaggio e preservare la Valle del Tammaro ed il Crinale della Castagna. Ma come ha avuto modo di ascoltare a Morcone domenica scorsa nell’incontro fatto innanzi al Sottosegretario Del Basso De Caro e a qualche centinaio di persone, ho evidenziato che dalle stime di ITALIA NOSTRA i cittadini italiani sono costretti a pagare sulle bollette ENEL 14 miliardi annui in favore delle imprese che producono energie rinnovabili. Ed insieme a settori avanzati, puliti e innovativi, si registra che gran parte di questo colossale giro di affari finanzia in modo distorto il mercato dell’energia verde, drogando il sistema e alterando la concorrenza. In assenza degli eco-incentivi pagati dai cittadini non sarebbe conveniente installare tecnologie obsolete ed impattanti, per la semplice ragione che i costi dell’investimento non potrebbero mai essere ammortizzati con il ricavato della vendita dell’energia prodotta. Basta controllare la qualità tecnica degli impianti costruiti nel Mezzogiorno e confrontarli con quelli del Nord Europa per rendersi conto del fenomeno distorsivo».
E in chiusura Petraroia aggiunge: «Segnalo che la Regione Molise con l’Assessorato all’Ambiente ha predisposto una proposta di legge a salvaguardia dell’agricoltura, dell’ambiente e del territorio, che è al vaglio degli uffici legali per un ulteriore affinamento normativo e sarà al più presto adottata dai competenti Organi di Giunta e di Consiglio. In un recente evento pubblico l’Assessore Facciolla ha anticipato i tratti salienti di tale proposta di legge che rappresenterebbe un punto fermo attuativo dell’art. 9 della Costituzione e unirebbe il Molise ad altre Regioni meridionali che si stanno finalmente opponendo alla devastazione di ampie fasce di territorio perpetrate da imprese che non lasciano alcun beneficio alle popolazioni locali».
Un quadro desolante, quello che dipinge l’assessore Petraroia, con un Molise terra di conquista per speculatori senza scrupoli, con le popolazioni e il territorio stuprati dal dilagare dell’eolico selvaggio.
La minaccia di dimissioni ovviamente non basta, ma almeno fa notizia.
Ovviamente i signori del vento continueranno a fare affari in Molise e nel vicino Abruzzo, alla faccia di Petraroia e soprattutto delle popolazioni residenti, quel “popolo sovrano” che in realtà non conta un cazzo.
Francesco Bottone
effebottone@gmail.com