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  • Festa all’eremo di Casacalenda: niente “spari” per rispetto alle popolazioni colpite dalla guerra

    La luce della fede illumina il buio della fatica e del dolore in un contesto di guerra e morte in cui la parola pace cerca di farsi spazio e di scuotere le coscienze. Questo il senso della festa di San Francesco d’Assisi celebrata sabato 4 ottobre all’eremo di Sant’Onofrio di Casacalenda. Un momento di preghiera, riflessione e affidamento a un Santo così amato che continua a indicare la strada della fratellanza universale quando l’uomo sembra essersi dimenticato della sua essenza più vera, della preziosità di ogni singola vita.

    A presiedere la solenne celebrazione eucaristica nella chiesa del convento dei Frati Minori è stato fr. Charbel Abou Kheir, dell’Ordine Maronita Marianita del Libano, con una profonda omelia in cui ha ribadito, partendo dagli spunti della Parola di Dio, la via della santità. Una possibilità offerta a tutti, facendoci piccoli e umili, così come Francesco ha segnato il suo percorso di vita, spogliandosi del superfluo e di ciò che non dà pienezza. Nella lode e nel ringraziamento al Signore, dunque, un punto di partenza per condividere un messaggio così attuale e significativo, la gioia della fraternità che può aprire uno scenario di pace e riconciliazione.

    Al termine della celebrazione padre Charbel ha recitato un’Ave Maria in libanese insieme ai presenti uniti nell’affidamento alla Vergine. Un messaggio di pace è stato pronunciato dalla sindaca, Sabrina Lallitto, e Pino Alabastro, insieme ai Cavalieri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, ha recitato una preghiera per la pace. È seguita la processione con l’insigne reliquia del Santo accompagnata dalla “Lorenz Band” di Gambatesa e la benedizione al paese. Fr. Carlo Roberto, guardiano dell’Eremo, ha spiegato di non aver previsto i fuochi d’artificio come gesto di solidarietà e vicinanza alle popolazioni in guerra.

    Un sentito ringraziamento a tutti, insieme a padre Roberto e padre Teofilo, a fr. Giuseppe, per la riuscita della festa dedicata a San Francesco. L’Eremo di Sant’Onofrio resta aperto per tutti coloro che vogliono vivere un momento di preghiera, ristoro spirituale e approfondire il proprio cammino di fede. “Signore fa di me uno strumento della tua pace” (Preghiera semplice).

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