RICEVIAMO dal Forum H2O e Nuovo Senso Civico il seguente documento in merito al progetto di estrazione di gas al di sotto del lago di Bomba (CH).
Gas a Bomba: durissimo documento di ISPRA sul progetto in VIA depositato dalla CMI Energia.
L’Istituto solleva 25 criticità, dalla subsidenza alla sismicità, anche innescata; i petrolieri provano a depositare le ennesime integrazioni fuori tempo massimo.
Ora basta, il progetto sia bocciato.
L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha depositato un durissimo documento sul progetto di estrazione di gas a Bomba, a valle della diga omonima, sollevando svariati problemi sulla documentazione depositata dal proponente, dall’assetto geologico e idrogeologico, alla sismicità e alla sismicità innescata, dalla subsidenza alle emissioni in atmosfera.
L’esistenza di questo documento del principale Istituto statale italiano che si occupa di ambiente emerge dai nuovi elaborati depositati il primo maggio 2018 (!) dalla CMI Energia, atti con cui la società prova a rintuzzare le pesanti critiche messe nero su bianco dall’Istituto.
Si tratta delle ennesime integrazioni depositate nel procedimento avviato, grazie al famigerato Decreto Sblocca Italia di Renzi, il 28/06/2016 presso la VIA nazionale al Ministero dell’Ambiente dopo la prima bocciatura al Comitato VIA regionale proprio per i rischi connessi all’impatto del progetto sul territorio e sulla stabilità della diga.
Nella documentazione di risposta la CMI riprende, testualmente, le critiche sollevate dall’ISPRA, per cui abbiamo modo di leggerle.
In ogni caso è veramente incredibile, a nostro avviso, il comportamento del Ministero dell’Ambiente che non aggiorna con questa documentazione dell’ISPRA il proprio sito, quando il nuovo decreto V.I.A. obbliga alla trasparenza e alla pubblicazione degli atti dei procedimenti di V.I.A. sul sito WEB dell’ente, cosa che la “piccola” Regione Abruzzo fa da tempo.
Criticità che fa il paio con quella che segnaliamo quasi per tutti i progetti depositati al Ministero, che vengono integrati, fuori tempo massimo, plurime volte dalle aziende per cercare di tamponare le falle evidenziate da enti e cittadini con le osservazioni.