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  • Gestione del cinghiale dentro le riserve naturali, l’esempio della “Grotta delle Farfalle” dimostra che il controllo funziona

    Abbattere e quindi gestire la fauna selvatica all’interno di una riserva naturale è non solo possibile, ma anche auspicabile, visti i buoni risultati ottenuti in quello che al momento risulta una sorta di progetto pilota per tutto l’Abruzzo. Saranno presentati domattina, presso la sala del Consiglio comunale di San Vito Chietino, a partire dalle ore 10,30, i risultati del piano triennale di gestione e controllo delle popolazioni di cinghiali all’interno della riserva naturale regionale “Grotta delle Farfalle“.

    I Comuni di San Vito Chietino e Rocca San Giovanni, enti gestori della riserva hanno avviato, dal giugno del 2020, un piano di gestione finalizzato alla riduzione dei danni causati dalla fauna selvatica, ottenendo «i primi incoraggianti risultati». Il progetto è partito da uno studio preliminare sul territorio, con sopralluoghi per verificare l’effettiva presenza di cinghiali e i danni arrecati alle colture. Successivamente si è arrivati alla redazione di un piano triennale di controllo, basato su censimenti, analisi dei danni, e contenente l’attuazione di interventi di «prevenzione» e con possibilità di intervento tramite «catture» e «abbattimenti selettivi». Il piano è stato sottoposto ovviamente a parere Ispra ed ha ottenuto l’autorizzazione da parte della Regione Abruzzo. Infine, da problema a risorsa, si è passati ai prelievi e alla contestuale stipula di contratti con ditte specializzate per il conferimento in filiera degli animali abbattuti.

    «Da subito si è scelto di intervenire con la prevenzione, metodi ecologici, tramite la sperimentazione, andata a buon fine, di recinzioni elettrificate. – si legge nella nota informativa del progetto – Contestualmente si è scelto di intervenire con gli abbattimenti selettivi, preferiti rispetto alle catture con gabbie o recinti, perché a costo zero. Infatti tutti gli abbattimenti sono stati coordinati e supervisionati dalla Polizia Provinciale con l’ausilio di selecontrollori abilitati che hanno operato su base volontaria e gratuita. Tutti gli animali abbattuti, dotati di specifico contrassegno, sono stati conferiti tramite furgoncini refrigerati in filiera, e, dopo le necessarie analisi a cura dell’IZS di Teramo, avviati alla trasformazione e commercializzazione. Finora nessuno dei cinghiali abbattuti nella riserva è risultato positivo alla trichinella spiralis o altre malattie». E, dati alla mano, il progetto dimostra che con la gestione faunistico-venatoria i danni alle colture agricole diminuiscono. «Rispetto al 2019, prima dell’inizio delle attività di controllo, – spiegano i responsabili del progetto – i danni sono scesi del 34 per cento. Un ottimo risultato considerando che le attività sono iniziate solo a metà anno, nel giugno 2020».

    L’assessore regionale alla Caccia, Emanuele Imprudente

    Alla presentazione dei risultati saranno presenti l’assessore regionale alla Caccia, Emanuele Imprudente, alla sua prima uscita pubblica dopo il pasticcio fatto in Regione che di fatto ha paralizzato gli abbattimenti in controllo su tutto il territorio, il sindaco di San Vito Chietino, Emiliano Bozzelli, il primo cittadino di Rocca San Giovanni, Giovanni Enzo Di Rito, il comandante della Polizia provinciale, Antonio Miri e il biologo faunista Fabio De Marinis. In ragione della situazione pandemica, la conferenza stampa sarà trasmessa in diretta sul canale YouTube e sulla pagina Facebook del Comune di San Vito.

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