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  • La figura dell’eroe nell’era moderna: gli influenzatori del pensiero debole e confuso

    Si terrà domani, presso l’Aula magna “Alessandro Clementi” del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi di L’Aquila, il seminario “La figura dell’eroe nell’era moderna: spunti di riflessione”. All’evento, promosso dal Comune dell’Aquila e dall’Università degli Studi di L’Aquila, prenderanno parte, in qualità di relatori, il Generale di C.A. Andrea Rispoli, Comandante del Comando Unità forestali ambientali e agroalimentari Carabinieri, la Professoressa Monica Mazza del Dipartimento di Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologiche – UnivAQ e la Dottoressa Angela D’Egidio, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori dell’Aquila.

    L’evento prende le mosse dalla considerazione che, nel tempo presente, sembra non esserci più spazio per la figura dell’eroe, considerato il fatto che la società moderna vive una forte crisi di valori identitari e non riesce a trovare punti di riferimento.  Si parla spesso di società liquida, caratterizzata da un individualismo sfrenato, dal consumismo fine a sé stesso e dall’ossessione per l’immagine e l’apparire.  La modernità liquida, per dirla con le parole del sociologo polacco Zygmunt Bauman, è “la convinzione che il cambiamento è l’unica cosa permanente e che l’incertezza è l’unica certezza”.

    Viviamo, inoltre, nella civiltà delle immagini, bombardati in modo incessante e massiccio da stimoli visivi, la cui durata in termini di tendenza, di viralità – in particolare sui social – è rapidissima.  Peraltro, se ci caliamo nel concreto e nel quotidiano la ricerca della figura di riferimento, del soggetto eccezionale che pone in essere atti eclatanti continua ad esercitare un potere di grande soggezione e, a volte, emulazione. Sono cambiati i termini di paragone: non cercano più gloriose imprese, come i cavalieri erranti, ammantati di nobili ideali, ma si riconosce in specifiche figure, sempre nuove e cangianti, la “categoria” cui aspirare. Di volta, in volta si sono avvicendati nell’immaginario collettivo: “eroi” ideologici, da stampare sulle magliette; “eroi” musicisti, genio e sregolatezza; “eroi” sportivi, soprattutto quelli del mondo del calcio, oggetto di beatificazione e culto, per giungere, infine, agli “eroi” del web, influenzatori del pensiero debole e confuso.

    La velocità della comunicazione odierna si riflette anche nella rapidità con cui alcuni “personaggi mitologici” si affermano e declinano, perché privi, in fondo, di un sistema valoriale forte e identitario.  Esistono, altresì, figure spesso ai margini della società o che appartengono al mondo della malavita che esercitano un fascino di emulazione altrettanto pericoloso e grave. La figura del “boss”, dell’”uomo d’onore”, del delinquente che ostenta la propria condizione di soggetto al di sopra della legge, rappresentano, in negativo, fonte di ispirazione per una sottocultura che rischia una pericolosa deriva che si manifesta in episodi di violenza e vandalismo ad opera di baby gang o di giovane manovalanza per le organizzazioni criminali.

    A fronte di un quadro generale così complesso e cangiante, i relatori offriranno diversi punti di vista per comprendere meglio quali sistemi valoriali hanno ancora peso ed importanza nella società; quali meccanismi prendono forma nella mente umana e spingono a riconoscersi o meno in determinati modelli ed, infine, capire quali azioni di ravvedimento e contromisure possano essere messe in campo per contenere fenomeni devianti che interessano soprattutto le giovani generazioni.

    I lavori, moderati dalla giornalista Roberta Galeotti, verranno preceduti dai saluti istituzionali del sindaco Pierluigi Biondi, dal Pro rettore Vicario Claudio Ferri, dal Prefetto dell’Aquila Giancarlo di Vincenzo e dal Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio.

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