Valerio Berardo ha 36 anni e nella vita ha scelto di pascolare le greggi in Molise, più precisamente a Duronia, luogo attraversato dai tratturi e dall’antica tradizione della transumanza. Classe 1986, nato a Roma da genitori nati a Duronia, ha intrapreso un percorso di studi prima e lavorativo poi. Un percorso questo che lo ha portato ad emigrare in Australia, dove per tre anni ha vissuto a Sidney lavorando come chef in rinomati ristoranti italiani. Valerio, però, non ha trovato appagamento nella consuetudine del mercato lavorativo, nello stress e nella frenesia urbana. Ha scelto di tornare nella sua terra, di rimettersi in contatto con le radici e il sapere dei padri. Così, dal 2016 pascola le capre a Duronia, in costante contatto con la natura, parte integrante del processo economico e produttivo locale.
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«La sua è stata una scelta di coraggio e dedizione, che porta avanti con forza dimostrando perizia e conoscenza, qualità derivate dalla sua formazione e dal suo carattere, che lo portano ad essere un ricercatore minuzioso e sempre aggiornato. – spiega Giovanni Germano, presidente dell’associazione di promozione sociale “La Terra” con sede a Duronia (le foto pubblicate provengono dalla sua pagina social, ndr) – Attento al benessere degli animali al punto che difficilmente le sue capre rimangono chiuse in stalla. Da ricercatore attento ha selezionato con cura i suoi pascoli, i tempi di pascolamento e di mungitura, è stato altresì capace di istaurare un rapporto profondo e sincero con i funzionari del gruppo Veterinario Asrem regionale e il corpo Forestale, tanto da divenire grazie alle interazioni con loro, un meticoloso e attento promotore dello studio approfondito delle patologie animali, delle loro cure e del giusto benessere che agli animali deve essere riservato».
Tutto questo ricercare lo ha portato a diventare un chiaro riferimento nel mondo della pastorizia, per la selezione del gregge, per la qualità dei prodotti, per la dedizione e la profonda conoscenza del territorio ed in particolare della biodiversità tratturale.
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«Quello di Valerio è un esempio che ha valicato i confini regionali, e che sempre più spesso è assunto a simbolo di resilienza, resistenza e promozione dei territori delle aree interne. – continua Germano – È intorno a questa storia forte e alla tradizione millenaria che coinvolge greggi e territorio, mettendo da sempre in movimento uomini e animali, che abbiamo pensato di riproporre un breve tratto del lungo cammino transumante di cui Valerio ci ha narrato a lungo, trasmettendoci tutta la passione di cui è animato».
«Così, nei giorni 9-10 ed 11 maggio 2024 affronteremo insieme il cammino dei padri, l’antica Transumanza, partendo dal comune di Duronia per arrivare a Capracotta, passando lungo i segmenti tratturali Castel di Sangro-Lucera e Celano-Foggia. – spiega in dettaglio il presidente Germano – Faremo sosta il 9 ad Arco di Pietrabbondante ed il 10 a Staffoli, per arrivare l’11 alle stalle di Monteforte sotto la cima di monte Cavallerizzo nel Comune di Capracotta. Il 12 maggio, sarà dedicato ad un’escursione guidata tra Prato Gentile, Monte Campo e il Giardino della Flora Appenninica».
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«Lo scopo è quello di riportare alla luce l’incommensurabile patrimonio storico-culturale che vede la fusione armonica di tradizione, uomo e natura, senza tuttavia alterare gli attuali equilibri fauno-paesaggistici. – confessa Germano – La transumanza, infatti, ha il grande pregio nonché potere, di ripristinare naturalmente l’habitat adatto alle greggi: è grazie al transito delle stesse che si può operare una “pulizia” del sentiero tratturale privandolo delle specie erbacee infestanti, consentendo così la crescita e la diffusione di quelle piante adatte al pascolo».
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«Grazie alla transumanza ed alla presenza di Valerio nei pascoli di Monte Cavallerizzo, in questi tre anni abbiamo avuto modo di testare quanto la comunione tra turismo lento e allevamento, possa dare frutti inaspettati. – insiste il presidente dell’associazione – Molti difatti, sono stati i gruppi di visitatori che hanno potuto godere per un giorno o anche più giorni, dell’esperienza della vita del pastore, godendone privilegi e testandone le fatiche, ma che alla fine hanno rigenerato nei partecipanti quelle correlazioni uomo-natura ormai perse e che qui, in alto Molise è ancora possibile cogliere grazie a questa esperienza condivisa con la cittadinanza di Capracotta».
«Grazie alla collaborazione tra la APS La Terra, che da anni organizza la manifestazione
“Cammina, Molise!”, il comune di Capracotta, l’ARSAP e il Dipartimento di agraria dell’UniMol, nonché all’appoggio ricevuto da tutti i comuni attraversati: Vastogirardi, Agnone, Pietrabbondante, Carovilli, Pescolanciano e Civitanova del Sannio, saremo al fianco di Valerio nel festoso riecheggiare delle Transumanze secolari del Molise che lui – un giovane uomo, un pastore – ha deciso di restituire al territorio e alla comunità, permettendoci così di riscoprire una porzione di territorio tratturale meritevole di cure e valorizzazione per il ricco patrimonio bioculturale che essa custodisce».
In questi casi, i complimenti per iniziative che valorizzano un territorio unico, qual è l’Alto Molise, sono più che doverosi. Con uno spirito di rivendicazione campanilistica, mi chiedo solo se tra i Comuni elencati non manchi Chiauci, piccolissimo paese della zona ma con un’estensione territoriale comunale considerevole in confronto al solo centro abitato.