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  • La tavola osca di Capracotta-Agnone: un’eredità dei Sanniti che parla al presente

    Giovedì 16 ottobre, alle ore 17.30, presso il Circolo Sannitico di Campobasso, nella Sala Fratianni, si terrà la presentazione del volume La Tavola Osca di Capracotta/Agnone di Vincenzino Di Nardo, edito da Volturnia Edizioni. L’incontro, organizzato dalla SIPBC Onlus Molise, sarà moderato dalla presidente Isabella Astorri e vedrà la partecipazione dell’autore e del giornalista e scrittore Nicola Mastronardi. L’evento si inserisce in un percorso di riscoperta della civiltà sannitica, che — pur avendo lasciato testimonianze frammentarie — continua a costituire una delle più affascinanti radici identitarie dell’Italia centro-meridionale. La cosiddetta Tavola Osca, rinvenuta nel territorio compreso tra Capracotta e Agnone, rappresenta uno dei documenti epigrafici più significativi della lingua osca, appartenente al ceppo italico e parlata dai Sanniti Pentri, popolo fiero e indipendente che seppe opporsi a lungo all’espansione di Roma.

    Il manufatto bronzeo, inciso in caratteri arcaici, conserva non soltanto un testo religioso di straordinaria complessità linguistica, ma anche la memoria di un sistema di valori e di credenze che affonda le proprie radici in una visione sacrale della comunità e del territorio. La Tavola, infatti, non è solo un reperto archeologico: è una testimonianza viva di un mondo che concepiva il diritto, la religione e la natura come parti inseparabili di un unico ordine cosmico. Nel corso della serata, i relatori illustreranno il valore storico, linguistico e simbolico della Tavola Osca, mettendone in luce il contributo alla comprensione dell’identità sannitica e del processo di integrazione culturale che, nei secoli, avrebbe condotto le popolazioni italiche all’interno dell’orbita romana.

    Come ha osservato lo stesso Di Nardo, lo studio di tale reperto non dovrebbe essere confinato all’ambito specialistico dell’archeologia o della filologia, ma andrebbe collocato in una più ampia riflessione sulla continuità storica del Molise, terra in cui l’antico e il moderno si intrecciano in un equilibrio fragile e prezioso. La manifestazione si preannuncia, dunque, non solo come un’occasione di approfondimento scientifico, ma anche come un atto di memoria collettiva, attraverso il quale il pubblico potrà riscoprire la voce antica dei Sanniti, rimasta impressa per secoli sul bronzo della Tavola e, oggi, finalmente restituita alla coscienza culturale della regione.

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