«Si sta procedendo con il consolidamento in fondazione della pila numero sette, quindi sul versante di Castiglione Messer Marino. Sono in via di realizzazione delle paratie per permettere alle maestranze di lavorare in sicurezza e successivamente si passerà alle pile alte, la numero uno e la numero tre, da quest’altro versante, quello di Belmonte del Sannio».

Sono le dichiarazioni rilasciate alla stampa, alla Tgr Molise nello specifico, ieri mattina, all’imbocco del viadotto Sente, lato Belmonte, da Luca Cifelli, dirigente tecnico della Provincia Isernia. Smentite, dunque, le voci artatamente fatte circolare dai soliti comitati o sedicenti tali, in base alle quali i cantieri del ponte “Longo” erano fermi.

Non solo, quindi, i lavori stanno procedendo speditamente, come confermato dal dirigente Cifelli, ma pare che la situazione riscontrata dalla ditta che sta operando sia meno grave rispetto a quanto previsto, il ché potrebbe addirittura agevolare e abbreviare i tempi tecnici di realizzazione della messa in sicurezza.

«La pila sette era quella che presentava le maggiori criticità, perché c’era stata una importante rotazione in fondazione. Si sta procedendo, quindi, alla stabilizzazione geotecnica dell’opera», ha spiegato in dettaglio Luca Cifelli.

Inoltre, visto appunto che la situazione è meno grave di quanto paventato all’inizio, sembra che non sarà necessario procedere con le palificazioni a monte e valle della stessa pila, ma sarà sufficiente un muro di contenimento e un consolidamento con gabbioni almeno relativamente ad un lato del pilone “incriminato”.

Una fase di stallo, o meglio di ritardo nell’avvio dei lavori, in realtà c’è stata, ma semplicemente perché prima di iniziare gli interventi di consolidamento delle strutture portanti del viadotto si è reso necessario realizzare una via, una strada vera e propria, che consentisse ai mezzi meccanici e pesanti, alle macchine operatrici, di poter raggiungere in sicurezza la base della pila che ha subito la rotazione e traslazione. In sostanza la vecchia strada esistente non era percorribile dai mezzi pesanti, troppo malmessa e soprattutto con un dislivello tale da rendere la discesa particolarmente pericolosa. Dunque si sono perse settimane per realizzare un nuovo tracciato, più ampio, stabile e con dislivelli minori, che ora viene utilizzato per raggiungere il cantiere da parte dei mezzi meccanici.

Per quanto riguarda le altre pile da consolidare, quelle lato molisano per intenderci, si procederà con una «incamiciatura», ha spiegato nel dettaglio il dirigente della Provincia. Anche in relazione alla tempistica di riconsegna dell’opera viaria, chiusa al traffico dal 2018, il dirigente Cifelli ha mostrato ottimismo: «In base al cronoprogramma il 9 agosto del 2025 dovrebbe concludersi questa prima fase di interventi. – ha spiegato – Da interlocuzioni che noi, come Provincia di Isernia, abbiamo costantemente con Anas, si è in linea con le tempistiche. Le lavorazioni previste stanno procedendo secondo il cronoprogramma stilato inizialmente».

Questione più complessa è quella relativa al reperimento dei fondi necessari per il completamento della messa in sicurezza dell’importante viadotto tra Abruzzo e Molise. I nove milioni di euro già fisicamente girati nelle casse della Provincia di Isernia in realtà si assottigliano al netto dell’Iva, ma comunque non saranno sufficienti a consentire l’ultimazione dei lavori di messa in sicurezza.

«Il primo finanziamento di nove milioni di euro sarà sufficiente per la stabilizzazione delle pile, quindi degli elementi verticali del ponte. – ha aggiunto Cifelli – Da quello che ci risulta come Provincia, si sta lavorando per reperire gli ulteriori sei milioni di euro che consentiranno la riapertura al traffico del viadotto, almeno a senso unico alternato, quindi su una sola corsia». Sei milioni di euro, quindi, che ad oggi mancano all’appello, senza i quali i lavori di messa in sicurezza non potranno essere ultimati e il ponte “Longo” sul Sente non potrà riaprire al traffico.

La luce che si intravede in fondo al tunnel è rappresentata dall’annunciata ri-statalizzazione dell’intera ex statale Istonia. Pare infatti che dopo tutti i pareri e i via libera dei vari organismi e commissioni competenti, manchi solo l’ultimo passaggio formale, l’emanazione del decreto da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Il documento di ri-statalizzazione è dunque quasi alla firma, come si dice in gergo burocratese, sul tavolo della presidente Giorgia Meloni. Serve solo che il Consiglio dei ministri dia l’ok definitivo, una decisione meramente politica dalla quale dipendono, come spesso accade, le sorti dell’economia e del tessuto sociale e culturale dell’Alto Molise e Alto Vastese.
Francesco Bottone