I territori montani, le istanze dei piccoli Comuni, il superamento dei divari economici, sociali, digitali «siano al centro dell’attività del nuovo Governo». Lo ha scritto Uncem in una nota trasmessa al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, augurando al premier e ai Ministri di poter fare «un intenso lavoro per generare crescita, coesione, inclusione, sostenibilità con politiche attente anche ai “margini”, centro di nuove opportunità per accorciare distanze e rendere il Paese più forte e unito». Il contrasto all’aumento delle disuguaglianze si accompagna – secondo Uncem, come scritto nella lettera a firma del Presidente nazionale Marco Bussone – a «nuovi impegni e strumenti per abitare, vivere, fare impresa nelle aree montane e interne» per le quali la Strategia finora avviata deve essere potenziata rispondendo pienamente all’articolo 44 della Costituzione.
«Rispetto agli Enti locali, nessuno deve dimenticare che i piccoli Comuni sono la spina dorsale della democrazia e della partecipazione, come sancito dalla legge 158 del 2017, articolato da attuare pienamente con investimenti, risorse, progettualità condivisi con le Autonomie. – si legge nella nota dell’Uncem – In una importante e necessaria riforma degli Enti locali e delle Regioni non deve venir meno il ruolo delle comunità e la capacità degli ammistratori di assicurare migliori servizi, nonché opportunità di sviluppo sociali ed economiche». Uncem conferma la disponibilità al Governo e al Parlamento di operare in tutte le sedi istituzionali, come l’Unione nazionale dei Comuni montani fa dal 1952.
Particolare attenzione Uncem chiede venga dedicata alle tematiche ambientali, all’attuazione della legge sulla green economy 221 del 2015, alla prevenzione del dissesto idrogeologico e sismico, alle energie rinnovabili e al risparmio energetico e soprattutto alla ricostruzione e alla rigenerazione delle aree colpite dal terremoto. «Ripensare in questi paesi del centro-Italia il futuro del Paese è indispensabile e urgente. – prosegue l’Uncem – I sindaci e gli amministratori locali devono poter avere una particolare attenzione, in stretta intesa e sinergia con le imprese e con il terzo settore. I nostri borghi sono scrigno di arte, cultura, storia, paesaggio, risorse naturali come acqua e foreste, sono la forza dell’Italia e capaci di generare posti di lavoro attraverso nuove imprese smart, moderna agricoltura, turismo d’eccellenza. Dalle tantissime buone pratiche, vogliamo come Uncem con il nuovo Governo passare a strutturate politiche durature, grazie a investimenti, norme differenziate per i territori montani e le aree interne, una fiscalità più giusta e peculiare, innovazione quale vettore di posti di lavoro e benessere equo e sostenibile».