SCHIAVI DI ABRUZZO – L’intero paese raccolto intorno al fuoco delle “farchie”. Non accadeva da almeno venti anni, ma quest’anno a Schiavi di Abruzzo si è riscoperta un’antichissima tradizione, quella appunto delle “farchie”, fuochi sacri e rituali accesi nella notte delle Vigilia.
Una iniziativa del Centro Italico Safinim, in collaborazione con le Parrocchie di S. Maurizio Martire e Maria SS.ma del Carmelo in Taverna di Schiavi, pensata sia per i grandi che per i piccoli. In piazza, davanti alla statua della Madonna, è stata accesa infatti una piccola farchia per i bambini del paese. Gli stessi hanno acceso da quel fuoco le proprie candele e si sono portati in corteo nell’altra piazza, quella che apre il centro storico del paese, piazza Purgatorio, e lì hanno incendiato la farchia più grande. L’intero paese si è raccolto intorno a quel grande fuoco che ha illuminato e riscaldato la notte della Vigilia. Altre farchie sono state accese in frazione Taverna e davanti alla chiesa madre di Schiavi poco prima della solenne celebrazione eucaristica della notte di Natale.
«Un evento – spiegano gli organizzatori – che punta alla riscoperta delle antiche tradizioni popolari e del valore antico dell’incontro. A nome del “Centro Italico Safinim a.p.s.” è doveroso ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento. Ringraziamo le persone che sono venute, quelle assenti e quelle che in altri modi e altre forme hanno espresso apprezzamento per la buona riuscita. Allo stesso tempo, però, ci teniamo a ringraziare anche coloro i quali hanno sollevato delle critiche, perché è anche grazie a loro che cercheremo di migliorarci».