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  • Ospedale: bocciato il “piano” Di Nucci, lo scontro approda in Consiglio

    Non la semplice riproposizione di un documento già firmato da decine di sindaci ed esponenti politici del territorio, bensì un atto politico che va a rintuzzare il più recente documento sull’ospedale “Caracciolo” proposto dall’assessore e vicesindaco Giovanni Di Nucci e approvato a maggioranza in Consiglio comunale. E’ questo quello che ha fatto il gruppo politico di minoranza, guidato dal consigliere Scarano, ponendo all’ordine del giorno del Consiglio di oggi pomeriggio il documento sottoscritto lo scorso luglio e finalizzato, come quello di Di Nucci, al riconoscimento nei fatti dello status di ospedale di area disagiata per la struttura sanitaria agnonese.

    Nel corso di quella concitata seduta del Consiglio comunale, durante la quale risuonò in aula anche la parola «cretino», proprio il consigliere di minoranza Franco Paoletti tirò fuori questo atto estivo: «Che fine ha fatto il documento già firmato e sottoscritto anche da parlamentari e decine di sindaci?». Domanda che restò senza risposta, perché il vicesindaco illustrò e propose all’aula di approvare un nuovo documento. E ora la minoranza insiste, rispolverando quel primo documento che ebbe una larga condivisione da parte di politici e amministratori, ponendolo all’ordine del giorno del Consiglio appunto.

    Nel documento di cui trattasi erano contenute delle puntuali indicazioni per la riorganizzazione del “Caracciolo”, curate a quattro mani dal medico e consigliere Paoletti e dal sacerdote don Francesco Martino. Quindi indicazioni e consigli concreti per rendere efficiente ed efficace il Pronto soccorso con un proprio organico e con copertura del servizio H24, ma anche per l’attivazione di un day surgery chirurgico e ortopedico, con attività diagnostica e ambulatoriale. Inoltre il day surgery oculistico e laparoscopico essendo presente un’adeguata dotazione di strumenti presso le sale operatorie ormai inutilizzate dell’ospedale di Agnone. Proposte di attivazione anche per il day surgery ginecologico, in modo da garantire per sei giorni l’attività, alleggerendo gli altri ospedali della regione di attività minori. Tutte cose fattibili, che anzi già si fanno attualmente grazie ai privati convenzionati.

    Nel dettagliato documento si parla anche del potenziamento del reparto di Medicina, del laboratorio analisi e radiologia, dell’emodialisi e, a differenza dell’atto proposto dal vicesindaco Di Nucci, anche del centro regionale di reumatologia. Potrebbe essere proprio questo, infatti, il valore aggiunto per il “Caracciolo”, l’unica carta da poter giocare per risollevarne le sorti. Il centro di reumatologia è già attivo e riconosciuto di valenza regionale, basterebbe dunque potenziarlo con alcuni posti letto che possano garantire l’attività di ricovero ordinario e in day hospital, l’attività ambulatoriale e diagnostica.

    Tra l’altro, si legge testualmente sul documento di luglio, «essendo già presente l’incarico di alta specializzazione, può essere inserito in convenzione con l’università per progetti di ricerca mirati e tirocini di specializzandi, sperimentazioni di cure innovative, terapiche e farmacologiche». Tutti elementi di cui nel documento presentato dal vicesindaco non ci sarebbe traccia, stando almeno alle critiche dichiarazioni rilasciate in aula dallo stesso Paoletti nel corso dell’ultima e concitata seduta. Insomma, il documento di luglio sarebbe più completo rispetto a quello sponsorizzato dall’assessore Di Nucci e per questi motivi l’opposizione lo ha inserito all’ordine del giorno della prossima seduta dell’assise civica. Cosa farà la maggioranza?

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