AGNONE. Ospedale “Caracciolo” tema portante della conferenza stampa indetta dal gruppo di opposizione a Palazzo San Francesco “Nuovo Sogno Agnonese”. Nell’incontro con i giornalisti, i bersagli prescelti da Daniele Saia e Caterina Cerroni, rappresentanti del centrosinistra, Donato Toma e l’amministrazione guidata dal sindaco Lorenzo Marcovecchio a loro dire complici dello sfascio dell’unico presidio sanitario presente sul territorio.
“Mentre Toma annuncia con una disinvoltura disarmante la trasformazione del Caracciolo in mero ospedale di comunità – attacca Saia – registriamo il silenzio assordante da parte della giunta comunale. A riguardo dissolte come neve al sole le paventate minacce di rivoluzioni e rivolte, contornate da post evangelici su facebook, da parte del vice sindaco Linda Marcovecchio. Chiacchiere da bar che hanno lasciato il posto ad un disegno scellerato pronto ad azzerare il diritto alla salute nelle aree interne”. Mancanza di coinvolgimento e concertazione con i sindaci di zona, quanto lamenta Caterina Cerroni che definisce “miope e priva di qualsivoglia programmazione” la gestione dell’attuale amministrazione di centrodestra la quale mette a repentaglio – ha aggiunto – la salute pubblica di migliaia di cittadini. “Su una problematica come quella dell’ospedale occorre coinvolgere e aprire a nuove forze politiche – il diktat della rappresentante del Pd –affinché da evitare di rimare tagliati fuori, come purtroppo accade da almeno tre anni”.
“Nel 2014 l’ospedale di Agnone era bello che chiuso – riprende Saia – ma grazie al nostro lavoro, a quello dei parlamentari Maria Amato e Danilo Leva, nonché al documento condiviso da ben 34 sindaci di area, siamo riusciti nell’impresa di avere garantito da Roma lo status di struttura particolarmente disagiata che ne ha sancito la salvezza. Ora a detta di Toma, che nel frattempo ha riconfermato a suon di quattrini Sosto, Lucchetti e Forciniti all’Asrem, per fare cosa è tutto da decifrare visto che hanno messo in liquidazione la sanità pubblica, si torna punto e a capo con l’ormai Pos in via di licenziamento”. In seguito Saia chiarisce anche il “giallo” degli accordi di confine con la Regione Abruzzo. “Erano cosa fatta e avrebbero ridato impulso e futuro alla struttura, dopodiché il centrosinistra ha perso le elezioni e oggi ci troviamo con l’assessore alla Sanità abruzzese, Nicoletta Verì, estrazione Lega, rimangiarsi il tutto perché ritiene quegli accordi non convenienti per la sua regione. A questa signora, come del resto al suo governatore Marsilio, che in passato ha presentato una interrogazione in Parlamento a salvaguardia del Caracciolo, a questo punto la riterrei solo di facciata e forse perché all’opposizione, vorrei chiedere se sono a conoscenza dei principi di solidarietà e sussidiarietà nei confronti di territori più deboli contemplati nella Costituzione italiana”.
Non solo accuse con Saia che annuncia le prossime azioni da mettere immediatamente sul campo. “Chiederemo l’immediata convocazione di un consiglio comunale monotematico invitando Toma e i commissari al fine di metterli faccia a faccia per capire chi mente sulla pelle dei cittadini. Ed ancora, cosa più importante, sarà la riconferma nel Pos del Caracciolo con la configurazione di ospedale di area disagiata. Dopodiché con Caterina Cerroni ci faremo portavoce a Roma di una proposta capace di sottrarre alle Regioni la gestione degli ospedali di territori disagiati che dovranno essere affidati direttamente al ministero della Salute sulla scorta di quanto già avviene per l’erogazione della fibra ottica in zone svantaggiate, dove si sa, gli utili sono in passivo”. Infine, nel suo articolato intervento, il capo gruppo di Nuovo Sogno Agnonese, non ha risparmiato critiche nei confronti del consigliere regionale del M5s Andrea Greco. “Hanno in mano il governo centrale e il dicastero della Salute con il ministro Grillo, tuttavia lascia campo libero a Toma di sparlare e fare scelte che stanno ammazzando un’intera area”. Durante la conferenza stampa che ha visto introdurre i contenuti dalla giovane segretaria del Pd, Michela Cerbaso, trattato anche il tema dei Cis e dell’attività svolta nei tre anni di governo dalla maggioranza di cui ci occuperemo prossimamente.