E’ stato pubblicato, nei giorni scorsi, sul sito del Ministero della Salute, l’atto firmato dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci, relativo alle strutture sanitarie del Molise. Quel documento, stilato di concerto con il Ministero dell’Università e della Ricerca, individua e riconosce le scuole di specializzazione accreditate per il prossimo anno accademico e soprattutto le relative reti formative, sulla scorta delle istanze di istituzione, attivazione e accreditamento delle scuole di specializzazione presentate dalle Università interessate, compresa l’Università degli studi del Molise.

Nel lungo elenco che riguarda le strutture sanitarie molisane elevate al rango di scuole di specializzazione accreditate, non c’è traccia dell’ospedale di Agnone, che ancora compare sul sito ASReM come “presidio di area disagiata” e quindi tecnicamente come ospedale. Nella lista c’è ovviamente il “Cardarelli” di Campobasso, individuato come Scuola di Medicina dello sport e dell’esercizio fisico. C’è anche il “Veneziale” di Isernia, come Scuola di Medicina interna. C’è il “San Timoteo” di Termoli, accreditato come Scuola di Chirurgia Generale. L’elenco delle specialità mediche continua, ma gli ospedali che si susseguono sono sempre quelli di Campobasso, Isernia e Termoli.

Resta escluso solo il “povero” ospedale di area particolarmente disagiata di Agnone, nonostante la proposta in tal senso formulata addirittura in Consiglio comunale, alla presenza di dirigenti dell’Asrem. Sarebbe bastato che ASReM e Unimol avessero inserito anche il “Caracciolo” di Agnone nella rete formativa e questo avrebbe garantito la possibilità immediata di dislocare, senza alcun aggravio economico per l’azienda, giovani medici in formazione specialistica dagli ospedali con valenza universitaria come il Cardarelli a quelli più periferici come quello di Agnone.

Misura, questa, che sarebbe stata utile per sopperire alla cronica carenza di personale medico, vera o presunta che sia. Inoltre la trasformazione in scuola di formazione avrebbe permesso di allocare ad Agnone i medici strutturandi. Una idea semplice, ma geniale allo stesso tempo, che però l’Asrem e la Regione Molise non hanno preso in alcuna considerazione. L’ennesima occasione sfumata per restituire un futuro al piccolo ospedale di confine tra l’Abruzzo e il Molise.