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  • Ospedale, Saia mobilita le piazze: «Solo i servizi rendono attrattivo un territorio»

    «Ci apprestiamo a vivere una settimana importante». E’ l’attacco del discorso di Daniele Saia, nell’ormai canonico appuntamento settimanale del sindaco di Agnone con gli aggiornamenti sulla situazione epidemiologica. L’importanza, a dire del primo cittadino, deriva da almeno un paio di considerazioni. Vediamole in dettaglio. «Innanzittutto il numero di positivi al Covid 19 sul territorio comunale di Agnone si è ridotto davvero al minimo. – spiega Saia in video sui social – Abbiamo infatti solo due positivi, mentre sono sette le persone guarite e riammesse in società dalle autorità sanitarie. I due positivi, tra l’altro, lo sono da tempo, da lunga data, e quindi abbiamo la ragionevole certezza che nel corso dei prossimi giorni saranno completamente guariti e potremo dichiarare il comune di Agnone come Covid free. Da lunedì la Regione Molise è entrata in zona bianca, – continua il sindaco di Agnone – quindi si allentano i provvedimenti restrittivi che ci hanno accompagnato in questo lungo anno e si ricomincia a dare respiro alle attività economiche. Tuttavia tutte quelle pratiche per il contenimento della pandemia restano comunque in vigore, quindi ciascuno di noi, ancora per un po’ di tempo, dovrà continuare ad utilizzare la mascherina, mantenere il distanziamento interpersonale e detergere e disinfettare spesso le mani». Il cluster delle scorse settimane è dunque solo un pallido ricordo, nonostante i due residenti ancora positivi in città.

    Passando all’altro motivo per il quale questa settimana, secondo il sindaco, è importante e non solo per Agnone, ma per l’intero territorio montano a cavallo tra Abruzzo e Molise, Saia spiega: «Ci apprestiamo a celebrare la festa della Repubblica del 2 giugno. L’amministrazione comunale intende celebrare la ricorrenza in due momenti distinti: il primo, presso il monumento ai caduti, dove sarà deposta una corona di alloro in memoria di tutte le vittime della guerra, alla presenza delle forze dell’ordine e delle associazione; poi ci sarà un secondo momento, nei pressi dell’ospedale San Francesco Caracciolo. Quest’anno, al 2 giugno, si è voluto dare un altro taglio, e cioè quello del ricordo delle vittime del Covid, associato alla rivendicazione dei diritti delle aree interne, quelli che sono contenuti nella nostra bellissima Costituzione. Quindi si vuole riaffermare, – precisa Saia – l’unicità del territorio e porre al centro del dibattito le aree interne che, nel corso degli anni, hanno subìto pesanti tagli ai servizi e stanno subendo una forte perdita demografica per via dello spopolamento. Affinché si inverta questo trend è necessario tornare ad investire nelle aree interne – spiega Saia – e quello che viviamo è il momento storico che consente questo questo passaggio, perché, come ormai sappiamo, arriveranno numerosi fondi dall’Unione Europea, associati alla nuova programmazione 2021-2028».

    Insomma, nuove opportunità di rilancio dall’Europa, questa è l’analisi di Saia: «Fondi pubblici che dovranno essere assolutamente indirizzati in misure di sviluppo economico dei nostri territori, – continua il primo cittadino – concentrando l’attenzione sui servizi, perché sono proprio i servizi al cittadino quelli che rendono attrattivi i territori. E allora la sanità, che nel corso degli anni ha subìto pesanti tagli, dovrà essere posta nuovamente al centro dell’attenzione, in modo tale da riaffermare il valore dell’articolo 32 della costituzione italiana che tutela tutti i cittadini a tutte le latitudini del territorio italiano. Ed è questo il concetto che vogliamo riaffermare, insieme a tanti sindaci dell’Alto Molise e dell’Alto Vastese, a consiglieri regionali, all’Anci Molise e in particolare al presidente nazionale dell’Uncem, Marco Bussone, che ha annunciato la sua partecipazione».

    Un 2 giugno di ricordo dei caduti del Covid, dunque, ma soprattutto di rivendicazione dei diritti di un intero territorio, affinché l’ospedale di area disagiata, al momento solo una bella enunciazione su un pezzo di carta sia pure ufficiale, diventi davvero tale e rappresenti il simbolo di un’inversione di tendenza per le “terre alte” a cavallo tra Abruzzo e Molise.

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