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  • «Pensa a fare il parroco, non pensare agli ospedali»

    L’Asrem non mantiene la promessa: don Martino non è stato ancora reintegrato come cappellano ospedaliero.

    E un monsignore molisano, in pubblico, si lascia scappare la battuta «pensa a fare il parroco, non pensare agli ospedali».

    Se non fosse così rompipalle e politicamente scorretto sarebbe già vescovo e se non avesse indossato la talare (oggi anche i sacerdoti vestono in “borghese”, ndr) sarebbe sicuramente diventato assessore regionale alla Sanità e avrebbe fatto molto meglio dei suoi colleghi laici (anche se ci vuole davvero poco in realtà, ndr). Campobasso: AsremMa lui fa “solo” il prete, il parroco di montagna e, da anni, il cappellano al “Caracciolo”, in ospedale, dove conta più di un primario. Dal primo gennario scorso, però, don Francesco Martino (primo a destra nella foto, ndr) non è più cappellano ospedaliero. Le cronache riferiscono che è stato “sospeso” il suo rapporto con l’Arsem e dunque con l’ospedale San Francesco Caracciolo. Una “sospensione” sospetta, che ha il sapore di una rappresaglia aziendale contro chi scaglia continui strali all’indirizzo di dirigenti pubblici strapagati e politici o sedicenti tali. Un bavaglio? Una punizione?
    «Non si tratta di nessun licenziamento, il rapporto tra don Martino e l’Asrem doveva essere normato come convenzionale, non sappiamo perché ad Agnone è stato diverso. L’anomalia è stata scoperta solo 10-15 giorni fa» si è affrettato a precisare Mauro Pirazzoli, direttore generale Asrem. «Entro la fine del mese (quello di gennaio trascorso da tempo, ndr) – ha aggiunto – stabiliremo una convenzione con la Curia di Trivento».agnone - ospedale caracciolo
    Quindi lui, Pirazzoli, che è il direttore generale, non sa bene cosa sia successo e lo ammette candidamente alla stampa. Quando si dice avere in mano la situazione.

    Inoltre Pirazzoli parlava della fine del mese di gennaio. Da allora, da quelle chiacchiere al vento, è passato quel mese, poi tutto febbraio ed ora è iniziato anche marzo, ma evidentemente l’Asrem non ha ancora deciso se tenersi quel prete rompipalle oppure no in una struttura ormai in avanzata fase di smantellamento.ospedale-agnone

    E la cosa che lascia ancor di più l’amaro in bocca è che quella che ha tutta l’aria di essere una punizione dell’Asrem nei confronti del pretaccio che parla troppo pare sia condivisa anche da qualche monsignore molisano, componente della Ceam, al quale in pubblico sarebbe scappata l’infelice battuta «pensa a fare il parroco, non pensare agli ospedali».

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

    tel: 3282757011

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