Un compleanno dimenticato, sintomo di una rassegnazione generale, che parte dai sindaci e scende fino alla popolazione che vive, lavora e fa impresa nel territorio di confine tra l’Alto Molise e l’Alto Vastese. Stiamo parlando del quinto anniversario della chiusura del viadotto Sente. La ricorrenza, funesta per l’intero territorio, cadeva ieri.
Il 18 settembre del 2018, infatti, la Provincia di Isernia, sulla base di una mera indagine visiva, decretò un «imminente rischio crollo» per il viadotto sul Sente, tra Castiglione Messer Marino e Belmonte del Sannio, disponendone la chiusura al traffico veicolare e pedonale per motivi di sicurezza.
«Il viadotto venne chiuso nel settembre 2018 e non a seguito del crollo del Morandi, – ha precisato nelle scorse settimane l’ex presidente della Provincia di Isernia, Lorenzo Coia – bensì a seguito di alcune scosse di terremoto che colpirono il Molise, all’esito delle quali la Prefettura di Isernia invitò l’ente provincia a fare le verifiche sui viadotti, chiedendo a tal fine ad Anas di mettere a disposizione dell’ente di Via Berta uno specifico strumento in suo possesso, denominato by bridge, in grado di consentire di fare agevolmente ispezioni sotto gli impalcati dei viadotti».
In seguito a quei controlli, secondo Coia, emerse che l’appoggio dell’impalcato sul pulvino, la sommità del pilone, della pila tre era molto ridotto e «sarebbe stata sufficiente una sollecitazione anche minima per causarne il crollo».
«A quel punto, – ha precisato Coia – la certezza del rischio impose all’ente Provincia di prendere immediati provvedimenti per salvaguardare la pubblica e privata incolumità, cosa che dovrebbe fare ogni amministratore minimamente avveduto».
Il problema ora è riaprirlo al traffico. La “patata” bollente è stata presa in carico dall’Anas, che ha stilato un primo progetto, per il quale tra l’altro servono circa sedici milioni di euro, ma la tempistica è piuttosto lenta. Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, per bocca del titolare, il vicepremier Matteo Salvini, ha assicurato che la copertura economica, almeno parziale, c’è. Questo nel corso di un evento elettorale proprio sul ponte, lato Belmonte, tenuto in occasione delle ultime elezioni regionali in Molise.
Da allora il silenzio, dal Ministero, dall’Anas e dalla stessa Provincia. Non si sa, ad esempio, a che punto sia la firma della convenzione tra Anas e Provincia pentra, quella che potrebbe permettere l’avvio dei lavori. Il comitato civico che si batte per la riapertura del viadotto, guidato da Giorgio Iacapraro, ha più volte sollecitato la Provincia ad aggiornare l’opinione pubblica sul cronoprogramma degli interventi di messa in sicurezza dell’imponente struttura viaria.
Sollecitazioni cadute nel vuoto. Il silenzio più totale sulle sorti del ponte Sente ed è anche per questo motivo che ieri si è “bucato” il quinto anniversario della sua inopinata chiusura al traffico. L’unica a tenere alta l’attenzione è stata, in queste ore, la sindaca Silvana Di Palma, prima cittadina di Castiglione Messer Marino, che ha postato sui social il ricordo della manifestazione di protesta ideata, dalla testata giornalistica diretta da Maurizio d’Ottavio, l’Eco dell’Alto Molise, che si concretizzò con la deposizione di centinaia di lumini funebri all’imbocco del ponte Sente.
Francesco Bottone