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  • Ponte Sente, dopo le chiacchiere e gli spot si attende solo la calza della Befana

    «Siamo stanchi degli annunci e degli spot, vogliamo vedere gli atti, nero su bianco». La protesta e la contestuale richiesta di una maggiore trasparenza arrivano dal comitato civico bi-regionale, abruzzese e molisano, che si batte per la riapertura al traffico del viadotto “Longo”, quello sul Sente. L’imponente struttura viaria è chiusa al traffico veicolare e pedonale ormai da oltre cinque anni e al momento le uniche novità che si registrano periodicamente sono appunto quelli che il comitato guidato da Iacapraro definisce «annunci spot, mera propaganda» da parte dei vari politici di turno.

    Nei giorni scorsi, infatti, l’assessore regionale Marone ha pensato di fare un regalo natalizio al territorio dell’Alto Molise, annunciando, per l’ennesima volta: «Finanziate le risorse per i lavori necessari alla riapertura in sicurezza del viadotto Sente-Longo». «Cosa significa finanziate le risorse?» chiede polemicamente un componente del comitato guidato dall’ex comandante della Polizia municipale di Agnone, Giorgio Iacapraro. Probabilmente l’assessore regionale Michele Marone, consulente giuridico del ministro Matteo Salvini e pezzo da novanta della Lega molisana, avrebbe voluto dire che le risorse per avviare la messa in sicurezza dell’opera stradale sono state trovate.

    Una sorta di “tesoretto” era già stato accantonato dal Ministero già nei mesi scorsi, una cifra che si aggirava intorno ai sette milioni di euro. Dall’Anas, tuttavia, nel corso dei tavoli tecnici che si sono avuti negli ultimi cinque anni, hanno fatto sapere che per mettere in sicurezza l’intera struttura, dalla sponda di Belmonte del Sannio a quella di Castiglione Messer Marino, sarebbe stato necessario un sforzo economico almeno doppio rispetto alla prima cifra stanziata dal Mit. E forse Marone ha inteso comunicare proprio questo, cioè che a quel primo tesoretto si è aggiunta ora la copertura finanziaria totale per garantire l’avvio e soprattutto la prosecuzione degli interventi manutentivi necessari.

    Una notizia che lo stesso Daniele Saia, in qualità di neo eletto presidente della Provincia di Isernia, ha confermato. Di ritorno da Roma, infatti, dove si è tenuto un ulteriore incontro presso la sede Anas, il presidente Saia ha dichiarato: «Aspettiamo, in Provincia, l’arrivo degli atti ufficiali da Anas e dal Ministero. Noi ci siamo portati avanti con la convenzione; se le cose stanno effettivamente così, siamo pronti a fare la nostra parte per avviare i lavori il prima possibile».

    Insomma, la voce circola, quella dello stanziamento di fondi, ma siamo fermi alle dichiarazioni, perché di atti ufficiali, al momento, non ce ne sono. Questo sembra confermare lo stesso presidente Saia. Mentre si attende, dunque, che magari la Befana porti questa benedetta convenzione alla firma tricefala tra Anas, Mit e Provincia di Isernia, il dato positivo da registrare, in termini di viabilità per l’Alto Molise, è che il pericoloso abbassamento della sede stradale proprio al confine territoriale tra Abruzzo e Molise, lungo la ex statale Istonia, meglio nota come “mulattiera”, è stato messo in sicurezza.

    La zona è evidentemente interessata da un movimento franoso che ha causato una sensibile modificazione della sede stradale: uno “scalino” di oltre mezzo metro che, oltre a rendere pericoloso e disagevole il transito ai normali autoveicoli, avrebbe causato più di qualche problema ai mezzi spazzaneve che prima o poi dovranno entrare in azione. Dopo decine di sollecitazioni a mezzo stampa, proprio su queste colonne, il tratto in questione è stato messo in sicurezza. Nessun intervento risolutivo, certo, ma almeno è stato ripristinata la sede stradale con un abbondante tappeto di asfalto, eliminando il pericoloso “salto”.

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