• News
  • Portavoce e uffici stampa alla Regione Molise: disparità di trattamento

    CAMPOBASSO – Il presidente del Consiglio regionale del Molise, Vincenzo Cotugno, ha deciso di avvalersi, per sei mesi, di un portavoce, ovvero di una persona di fiducia che rappresenti ufficialmente le sue posizioni e lo sostituisca negli eventi con la stampa. Non ci sbagliamo a interpretare tale scelta come un passo deciso a sostegno del lavoro dei giornalisti negli uffici dell’Amministrazione regionale. Come Sindacato della categoria, non abbiamo motivo di dubitare del contrario. Sicuramente Vincenzo Cotugno è a conoscenza della confusione che regna nella Regione Molise, tra mancati inquadramenti contrattuali e diffuse disparità di trattamento economico tra le due figure professionali che la Legge 150 equipara. Sicuramente Vincenzo Cotugno, con la corresponsione riconosciuta al suo portavoce, ha voluto dare un segnale per indurre la classe politica e l’apparato amministrativo a fare altrettanto.

    Tanto più che Cotugno, nonostante il ruolo di portavoce non attenga all’attività giornalistica, bensì a quella politico-istituzionale, ha scelto il signor Domenico Bertoni, vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti del Molise. A Bertoni l’Ufficio di presidenza ha liquidato, in un primo tempo, 2.000 euro lordi al mese. Alcuni giorni fa, sempre con delibera, è stato rideterminato il compenso “in virtù – si legge nelle motivazioni – della complessità dell’incarico affidatogli in relazione alla cura delle relazioni e rapporti politico-istituzionali del Presidente del Consiglio con i mezzi d’informazione…” portandolo a 1.850 euro netti mensili.

    Lasciamo ai partiti e ai cittadini la valutazione sulle esigenze che hanno indotto il presidente del Consiglio regionale a dotarsi di un portavoce, considerato che neanche la presidenza della Giunta ne ha uno in organico (e gliene va dato atto, in una regione dalle dimensioni come la nostra, dove l’approccio personale è un indiscusso valore aggiunto). Nel caso del presidente del Consiglio, si può dedurre che le qualità curriculari dell’incaricato (“…la gestione di importanti redazioni giornalistiche sia nel campo televisivo sia della carta stampata ha accresciuto la managerialità delle proprie azioni, riuscendo a far incrementare il blasone e la considerazione nella gente delle aziende dirette dal sottoscritto…”) e l’ipotizzato gravoso carico di lavoro siano stati tali da giustificare i provvedimenti adottati.

    Al Sindacato dei giornalisti preme, invece, sollecitare, ancora una volta, l’attenzione sull’inquadramento contrattuale degli addetti stampa dei vari uffici dell’amministrazione regionale (giunta, consiglio, gruppi, assessorati), professionisti ai quali non viene applicato il contratto giornalistico e guadagnano, a dispetto della norma, molto meno del portavoce, in taluni casi solo poche centinaia di euro.

    Ferma restando la legittimità dell’operato, saremmo felici di avere Cotugno e anche il dirigente dell’Odg Molise Bertoni al nostro fianco in questa battaglia di dignità, giustizia e democrazia. La politica dia un segnale preciso di discontinuità. Noi chiediamo che gli addetti stampa, punto di raccordo tra la pubblica amministrazione e cittadini, abbiano un trattamento decoroso, adeguato all’impegno ed alla professionalità profusi, mentre oggi subiscono una disparità di trattamento rispetto a chi che è funzionale all’apparato dell’eletto e gode di migliori condizioni.

    Giuseppe Di Pietro 

     

     

     

     

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.