EMERGENZA cinghiali in Abruzzo, la Copagri scrive ai prefetti delle quattro province sollecitando tavoli tecnici per approntare le opportune e dovute contromisure.
Di seguito la nota siglata da Camillo D’Amico, Presidente Vicario Copagri Abruzzo.
Egregio Dott. Fulvio Rocco DE MARINIS
Prefetto della provincia di Chieti
c.so Maruccino, 97
66100 CHIETI
Egregio Dott. Walter CRUDO
Prefetto della provincia di Teramo
Via Vinciguerra Luigi, 1
64100 TERAMO
Egregio Dott. Francesco ALECCI
Prefetto della provincia di L’Aquila
p.zza della Repubblica, 11
67100 L’AQUILA
Egregio Vincenzo D’ANTUONO
Prefetto della provincia di Pescara
p.zza Italia
65121 PESCARA
Oggetto: PROBLEMATICA CINGHIALI;
Gentilissimi Signori PREFETTI delle province Abruzzesi,
la problematica dell’alto numero dei cinghiali è diffuso sull’intero territorio nazionale.
Sinora ogni Regione si è mossa autonomamente cercando di adottare soluzioni tampone, più o meno incisive, in luogo della mancanza di una forte e più radicale decisione che faccia tornare il problema da endemico, qual è, a fisiologico.
Nella nostra regione sinora sono state le Province ad adottare iniziative locali per nulla coordinate tra loro che hanno dato effetti limitati senza incidere per nulla sul volume dei danni complessivi che si producono alle coltivazioni agricole ed al pericolo continuo che pervade l’incolumità delle persone.
Da parte nostra abbiamo reiteratamente sollecitato la regione Abruzzo ad attivare iniziative coordinate ottenendo sempre risposte poco esaustive perché la materia risulta complessa e, talvolta, richiede l’assunzione altrui di responsabilità e decisioni che non arrivano.
Con l’imminenza della chiusura della stagione venatoria ormai prossima (31 Dicembre) il problema si riproporrà in tutta la sua gravità; in questo periodo si è solo leggermente allentato a causa del forte calo numerico dovuto ai numerosi abbattimenti eseguiti dai cacciatori.
Abbiamo posto l’attenzione all’assessore regionale alla caccia, Dino Pepe, di prolungare per quanto possibile la corrente stagione venatoria ma ci è stato risposto, con nota pervenuta in data odierna, che questo non è materialmente possibile a causa dei contenuti del calendario venatorio 2014/2015 così come risulta complicato l’attivazione di un tavolo tecnico – istituzionale che tenda a stabilire modi e forme per una caccia di selezione dentro le aree di riserva e dei parchi perché la questione è di dirimenza nazionale.
La situazione grave dell’alta presenza dei cinghiali, quanto di altri ungulati come i caprioli, resta tutta intera e non può essere rinviata ulteriormente perché bisogna trovare soluzioni rapide ed incisive.
A Voi chiediamo d’indire appositi tavoli tecnici ed istituzionali in ogni singola provincia con la presenza dei relativi portatori d’interesse alfine di adottare soluzioni tampone nell’immediato in attesa di altre più incisive e generali.
Torniamo a ribadire, anche in questa sede, che non vogliamo l’eradicazione della specie cinghiale, quanto di altri selvatici ed ungulati, ma solo un costante e continuo contenimento numerico che riduca drasticamente il pericolo nel territorio così come riteniamo che, da un attenta programmazione e valorizzazione della carne derivante dai capi abbattuti, possa crearsi una filiera tesa a generare lavoro ed occupazione.
In attesa di cortese e tempestivo riscontro, con l’occasione, porgiamo i più vivi e cordiali saluti.
Pescara 22/12/2014
Il Presidente Vicario Copagri Abruzzo
(Agr. Camillo D’AMICO)