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  • Profughi a Guardiabruna, la popolazione dice no: «Pronti a fare le barricate, che venga la Polizia»

    GUARDIABRUNA – Profughi a Guardiabruna, la popolazione dice «no»: «Pronti a fare le barricate, che venga la Polizia».

    Accesa riunione, nel pomeriggio, insieme al sindaco Cristina Lella che ha spiegato ai concittadini quello che la Prefettura e Matrix stanno realizzando nella frazione.

    La piccola frazione di Torrebruna, centoventi anime per la maggior parte anziani, sta per testare sulla propria pelle il business dell’accoglienza migranti. L’iniziativa è di un privato, che vive sulla costa ma è originario di Guardiabruna e lì in paese ha uno stabile che ha ristrutturato per adibirlo a centro di accoglienza migranti.

    Nel corso di un’accesa riunione, nel pomeriggio di oggi, il sindaco Lella insieme alla sua amministrazione ha fatto il punto della situazione, spiegando alla popolazione quello che sta per accadere in paese.

    «Di ufficiale e di scritto non c’è nulla, – ha spiegato il sindaco – ma abbiamo avuto dei contatti con la cooperativa Matrix e con un privato cittadino che ha intenzione di ospitare dei migranti nella frazione di Guardiabruna. Si parla di una quindicina di profughi secondo Matrix, mentre la Prefettura parla una mezza dozzina. In Comune è arrivata semplicemente una Scia per dei lavori di ristrutturazione. Abbiamo mandato il tecnico a fare delle verifiche. Alla luce del sopralluogo, il nostro tecnico ha riscontrato delle incongruenze tra la Scia presentata e le opere realizzate. Per questo ha anche elevato una contravvenzione e abbiamo bloccato i lavori per il momento. Il nostro secco «no» come amministrazione comunale lo abbiamo già ribadito alla Prefettura, ma qui si tratta dell’iniziativa di un privato, rispetto alla quale non possiamo fare nulla».

    Netta la reazione e la presa di posizione, praticamente unanime, dei numerosi presenti all’incontro.

    «Non siamo razzisti, ma siamo assolutamente contrari all’apertura di qualsiasi centro di accoglienza migranti» ha spiegato qualcuno dei presenti.

    «Siamo centoventi persone, senza strade, senza servizi, spesso senza acqua corrente, isolati dal mondo soprattutto d’inverno. Che venga il Prefetto Corona qui sul posto a rendersi conto della sitazione reale. Quale tipo di accoglienza e che integrazione possiamo offire a queste persone?».

    «Ci opporremo in ogni modo contro questo che è chiaramente solo un business, – ha dichiarato seccamente un altro dei presenti – se è necessario faremo le barricate, chiuderemo le Croci (una località alle porte del paese, ndr). Che venga pure la Polizia a farci sgomberare».

    Il sindaco e l’amministrazione, già contrari sin dall’inizio all’apertura del centro di accoglienza, hanno preso atto della unanime posizione contraria espressa, anche con toni accesi, dagli abitanti di Guardiabruna.

    «Non credo si possa fare molto per fermare questa iniziativa, – ha commentato realisticamente il sindaco Lella in chiusura – comunque l’amministrazione è con voi residenti e faremo tutto il possibile per opporci. Vogliamo bloccare le Croci? Bene, verrò in fascia tricolore insieme a voi, ma ripeto non credo servirà a molto».

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

    tel. 3282757011

     

     

     

     

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