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  • Protesta anestesisti, operazioni bloccate al “Veneziale”

    Gli ultimi residui della sanità molisana stanno definitivamente cadendo a pezzi.
    Da cosa dipende questa considerazione negativa? Può capirlo perfettamente chiunque in questo momento si trovi ricoverato all’ospedale “Veneziale” di Isernia ed abbia la necessità di essere operato. Il reparto di chirurgia è completamente bloccato dalla protesta messa in atto dagli anestesisti che si protrae ormai da una decina di giorni nella totale indifferenza di tutta la dirigenza regionale. Queste persone, cui affidiamo la nostra vita, devono essere messe in grado di svolgere la loro funzione in modo da garantire la massima efficienza e la migliore operatività invece sono costrette a lavorare in condizioni di precarietà e di stress. Di chi la colpa? Dobbiamo prendercela con questi specialisti fondamentali per la nostra sopravvivenza o piuttosto con i responsabili, burocrati e politici, che non vogliono neanche ascoltare le ragioni del loro malessere?
    Nasce spontanea una domanda: a chi serve la sanità molisana? Ai malati che vorrebbero risolvere rapidamente ed al meglio i loro problemi di salute e i cui diritti sono al primo posto nella Carta Costituzionale o a tutti coloro che vi lavorano in prestigiosi “uffici” e “subuffici” (che nascono come funghi) ed in molti casi “lucrano” sontuosi stipendi senza neanche sentire la coscienza del ruolo che sono chiamati a svolgere? Noi crediamo che tutto il personale sanitario degli ospedali e di ogni altra struttura debba “produrre” salute, mentre l’organizzazione burocratica e politica è costituita da persone che se non sono capaci di creare le condizioni di miglior funzionamento di tutto il sistema non sono altro che “parassiti” inutili o addirittura dannosi.
    Naturalmente gli anestesisti del “Veneziale” dovrebbero capire il limite della loro azione perché hanno un ruolo vincolante che impedisce a tanti colleghi, in particolare ai chirurghi, di occuparsi dei problemi dei ricoverati. Ma la colpa più grave è della dirigenza, sorda ad ogni richiamo proveniente dagli operatori, e dei nostri amministratori che si preoccupano di tutte le loro beghe carrieristiche e trascurano le esigenze dei cittadini.
    Cosa fanno i responsabili della sanità Regionale? E il Prefetto di Isernia? Forse è distratto dallo sciopero degli insegnanti, che non mettono persone in fin di vita, mentre non pone la stessa attenzione ai casi di malati che vedono aggravarsi la loro salute proprio per la ridotta operatività del reparto di chirurgia?
    Dovremo fare appello al Presidente della Repubblica per chiedere un suo intervento affinché i cittadini molisani possano godere degli stessi diritti sanitari di tutti gli altri italiani, diritti che da molto tempo non sono più assicurati in questa “maltrattata” regione?
    Se la sanità molisana è destinata soltanto ad elargire stipendi (come un qualsiasi ente assistenziale) ce lo dicano sinceramente: andremo a curarci fuori regione oppure in quelle strutture private che ancora conservano o addirittura hanno migliorato la loro efficienza. I cittadini sono stanchi di una sanità pubblica abbandonata a se stessa, stravolta da lotte di potere interne e dominata esclusivamente da valutazioni economiche irrazionali.
    La salute dei cittadini viene prima di tutto.

    Luciano Scarpitti

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