«In qualità di sindaco del Comune di San Pietro Avellana e rappresentante dell’amministrazione comunale, esercito il diritto di replica in merito all’articolo dal titolo “Rimodulazione dell’orario, saltano i permessi 104: il “caso” finisce sul tavolo della Prefettura“, nel quale vengono riportate affermazioni inesatte e giudizi fuorvianti che ledono l’immagine dell’ente e del sottoscritto, attribuendo comportamenti e decisioni non rispondenti al vero».

Così, in una richiesta di replica inviata alla nostra redazione, la sindaca di San Pietro Avellana, Simona De Caprio. «L’articolo, – continua la nota firmata dalla sindaca – lascia intendere che questa amministrazione avrebbe assunto provvedimenti lesivi dei diritti di una dipendente comunale e del suo nucleo familiare. Tale ricostruzione è priva di fondamento. Desidero precisare che la rimodulazione temporanea dell’orario di lavoro è stata disposta nel pieno rispetto della normativa vigente e dei diritti riconosciuti dalla legge 104/1992, senza alcuna modifica delle ore complessive, della retribuzione o delle agevolazioni concesse alla dipendente. Si è trattato di una misura organizzativa di carattere tecnico e temporaneo, volta esclusivamente a garantire la funzionalità dell’ente, mantenendo inalterate le tutele personali e familiari. L’amministrazione comunale di San Pietro Avellana ha sempre posto la persona al centro della propria azione, come dimostrano le numerose iniziative sociali, culturali e assistenziali promosse a beneficio della collettività. Respingiamo pertanto con fermezza qualsiasi accusa di insensibilità o di arbitrio amministrativo, ribadendo la nostra piena trasparenza e correttezza operativa».

In un altro allegato alla stessa email inviata alla redazione, la sindaca fornisce quello che definisce “Il chiarimento tecnico e organizzativo”:
«Sul piano amministrativo e tecnico, va precisato che la rimodulazione temporanea dell’orario di lavoro non comporta alcuna variazione dei diritti riconosciuti alla dipendente, né pregiudica in alcun modo i permessi previsti dalla legge 104. L’ente ha semplicemente riorganizzato il servizio per esigenze funzionali, distribuendo le stesse 18 ore settimanali su tre giornate anziché quattro, mantenendo la stessa retribuzione, gli stessi diritti contrattuali, la piena garanza dei permessi e delle tutele familiari previste dalla normativa. La rimodulazione è temporanea, dettata da esigenze operative e di servizio, e non rappresenta in alcun modo una penalizzazione personale o familiare. La dipendente, come sempre, è stata trattata con massimo rispetto e considerazione, nel pieno spirito di collaborazione che ha sempre contraddistinto i rapporti tra l’ente e i suoi lavoratori.
L’articolo pubblicato ha riportato solo una parte della vicenda, omettendo la posizione dell’amministrazione e generando così un danno d’immagine gratuito e ingiustificato. L’amministrazione comunale continuerà ad agire con trasparenza, equilibrio e senso di responsabilità, rifiutando strumentalizzazione che nulla hanno a che vedere con la verità dei fatti e con il rispetto delle persone. Ribadiamo con fermezza che nessun diritto è stato leso e che il Comune resta un punto di riferimento per la comunità, impegnato ogni giorno nella costruzione di una società più giusta, solidale e rispettosa».