“La riapertura della sala operatoria C dell’ospedale ‘Caracciolo’ di Agnone per una volta a settimana è un piccolo risultato, che aldilà delle speculazioni politiche di taluni soggetti, rivendichiamo con forza. Questo però non ci soddisfa e non può essere il palliativo per una struttura sanitaria che serve un bacino di utenza di oltre 30 mila abitanti. L’Asrem, pur accogliendo parzialmente le nostre pressanti richieste fatte attraverso decine di atti e diffide formali al direttore generale, Oreste Florenzano, continua la scellerata opera di tagli ai servizi dell’unico presidio ospedaliero regionale riconosciuto di ‘area particolarmente disagiata”.
Si dice non soddisfatto Andrea Greco, capogruppo del M5S in Consiglio regionale, dopo l’annuncio dell’Azienda sanitaria che riapre una sala operatoria del presidio di montagna. Ancora troppi – a detta di Greco – i problemi che si registrano quotidianamente nella struttura di frontiera a cavallo tra Molise e Abruzzo. Il riferimento va a quanto accade per il laboratorio Analisi declassato a punto prelievo con esami per gli esterni trasferiti al ‘Veneziale’ di Isernia. “La coperta è corta – ammette Greco – perché è evidente che se da un lato l’Azienda riconosce l’importanza dell’attivazione della chirurgia ambulatoriale semplice con interventi Asa1 e (forse) Asa2, dall’altra esegue sistematicamente un’azione di smantellamento di servizi essenziali per il territorio. Si tratta di un disegno oscuro, frutto del totale scollamento dal territorio del tandem Toma–Florenzano che perseverano nel dire cose, poi smentite dai fatti, a cittadini e amministrazioni locali”.
Poi la stoccata agli amministratori di zona troppo silenti nella lotta per la salvaguardia dell’unico presidio della diocesi di Trivento. “Fa specie che nessun sindaco dell’area (escluso Paglione, ndr) sia intervenuto sulla vicenda laboratorio Analisi che oggi rischia di perdere l’attuale forza lavoro impoverendo ulteriormente il tessuto socio-economico delle aree interne. In estrema sintesi la riapertura di una sala operatoria non ci tranquillizza affatto. In primis perché bisogna lavorare per riaprire quella più grande, recentemente ristrutturata, e quindi, riattivare realmente la day surgery così da effettuare al ‘Caracciolo’ interventi che coprano una vasta gamma di casistiche. Ma non solo, perché altri problemi si sono acuiti in tutta la loro gravità e restano irrisolti”.
Ed ecco che Greco elenca una serie di criticità. “La lista è assai lunga e vede il ‘Caracciolo’ senza una Tac, privo di ambulatori e alle prese con la carenza di medici e infermieri, vedi punto Dialisi e reparto di Medicina che, ancora una volta, mettono a dura prova il personale. Davanti questa fotografia, che rappresenta l’unica verità, il M5S non intende scendere a nessun compromesso se non quello di restituire una sanità pubblica dignitosa ad una popolazione che da troppo tempo paga sulla propria pelle decisioni incomprensibili le quali vanno nella direzione opposta a scelte lungimiranti che tutelino le classi più deboli e indifese della regione. È arrivato, una volta per tutte, di dire basta a questo modo di agire che sta portando alla morte l’area a cavallo tra Molise e Abruzzo”.
Infine, l’invito alla mobilitazione generale “altrimenti – conclude il consigliere regionale del M5S – si diventerà complici di un ‘assassinio’ generazionale che cancellerà il futuro dei nostri figli. Per fare il punto su quanto accade stiamo organizzando un incontro pubblico con l’obiettivo di mettere in campo azioni valide che possano contrastare il modus operandi di Regione e Asrem. Tuttavia, per fare ciò occorre il contributo di tutti quei cittadini che ogni santo giorno lottano per avere garantito un diritto sancito dalla Carta costituzionale come, appunto, quello della tutela alla salute”.