Nello splendido scenario di Campo Imperatore nel Parco Nazionale del Gran sasso e Monti della Laga c/o L’Ostello “Lo Zio”, si è tenuta l’Assemblea regionale della Federazione Rinascita Ambientale e Forestale (Fe.R.F.A.) alla presenza dell’On.le Maurizio Cattoi, del portavoce nazionale Massimiliano Bernini dei segretari nazionali Alessandro Cerofolini, Ezio Di Cintio, Monia Guadagnoli e Antonio Giusti.I temi affrontati con i numerosi iscritti intervenuti, si sono concentrati sulle criticità riscontrate sul territorio a seguito della soppressione del Corpo Forestale dello Stato e sulla conseguente necessità di una sua rapida ristrutturazione, in un’ottica di reale tutela del patrimonio ambientale.
«Le condizioni politiche attuali sono favorevoli al dialogo e sensibili alle problematiche che la Federazione elabora e quantifica in termini di danni economici e ambientali. – si legge in una nota stampa della FeRFA – Scopo della Fe.R.F.A. è la divulgazione dei principi di tutela e protezione che da sempre hanno caratterizzato lo spirito del Corpo Forestale dello Stato. In quest’ottica si continuano ad organizzare iniziative volte ad avvicinare i cittadini alle problematiche ambientali, nate a seguito di una sconsiderata manovra politica che ha soppresso l’unico corpo di polizia che racchiudeva in se tutte le competenze, le professionalità e le funzioni necessarie a svolgere un efficace servizio di tutela del territorio».
In considerazione di questo, a breve si realizzerà (come già è stato fatto nel Parco nazionale del Vesuvio) nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, nell’area percorsa dal fuoco nell’Agosto del 2017, in località “ La fossa-Fonte Vetica” , un’iniziativa simbolica per sensibilizzare i cittadini sul grave fenomeno degli incendi boschivi.
«La cronaca dell’ultimo anno ha evidenziato un decadimento della capacità gestionale di protezione ambientale, dovuto ad una dispersione dei presidi sul territorio e ad una suddivisione di competenze. – continua il comunicato stampa – La razionalizzazione voluta e sponsorizzata dal decreto Madia, si è tradotta in una moltiplicazione della spesa pubblica e in una sovrapposizione di funzioni che pare aver semplificato solo l’aumento di convenzioni onerose (a carico del cittadino) con lo scopo di garantire, con scarsi risultati, quello che per 200 anni era stato svolto dal solo Corpo Forestale dello Stato a costo zero. Il fallimento della riforma evidenzia i suoi contorni con fango e cenere: cancelliamoli con i nostri alberi».