• News
  • Rottami ferrosi, cavi elettrici, batterie esauste: trecento metri cubi di rifiuti speciali, denunciato un residente del Chietino

    Militari del Nucleo Carabinieri Forestale e del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale – Nipaaf del Gruppo Carabinieri Forestale di Pescara, a seguito di segnalazioni di cittadini del posto e rilievi aerei del 5° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pescara, la scorsa settimana hanno deferito alla locale Procura della Repubblica un cittadino della provincia teatina per realizzazione di discarica abusiva di rifiuti pericolosi e non pericolosi e hanno effettuato il sequestro d’iniziativa, già convalidato, di un terreno di sua proprietà in Via Tiburtina a Pescara.

    Su un’area di circa 200 metri quadrati, abbandonati su un terreno non protetto dalle infiltrazioni, sono stati trovati circa 300 metri cubi di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, tra cui: rottami ferrosi, cavi elettrici, batterie esauste per autoveicoli, Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche – Raee di varia natura (con frigoriferi contenenti ancora il compressore col relativo gas), materassi, divani, pensili da cucina, pezzi di legno e plastica, un furgone da rottamare colmo a sua volta di rifiuti (già sotto sequestro secondo le dichiarazioni del proprietario del terreno), tutto materiale pieno di ruggine e in evidente stato di abbandono o inservibile.

    Inoltre, adiacente a tale terreno è presente una struttura metallica di circa 7x3x3 metri, anch’essa sequestrata, entro la quale sono presenti altri Raee, oltre a 13 frigoriferi e 13 batterie per autoveicoli fuori uso.

    Tali rifiuti risultano accumulati nel suddetto sito abusivo, completamente recintato ed accessibile solo da Via Tiburtina, probabilmente dal mese di giugno 2018 e sono in continuo aumento.

    Dopo avviso al Pubblico Ministero, tale area, su cui sono stati effettuati anche rilievi video-fotografici, è stata sottoposta a sequestro preventivo d’iniziativa della p. g. e data in custodia giudiziale all’indagato.

    L’autore del reato, secondo la nota del Gruppo Carabinieri Forestale di Pescara, rischia una condanna da uno a tre anni di arresto e un’ammenda da 5.200 a 50.000 €, essendo la discarica destinata, anche in parte, allo smaltimento di rifiuti pericolosi.

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.

    Lascia un commento