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  • Runner ucciso da un orso: basterebbe uno spray al peperoncino, ma in Italia è vietato

    La notizia di cronaca di un runner 26enne trovato morto in un bosco del Trentino, presumibilmente aggredito da un esemplare di orso, è motivo di apprensione anche in Alto Molise. Nelle scorse settimane, infatti, proprio su queste colonne, abbiamo documentato, grazie ad alcuni fotogrammi di una fototrappola, la presenza nei boschi tra Agnone e Rosello non di uno, ma addirittura di due orsi marsicani. Una coppia di plantigradi che ha scelto i boschi di Montecastelbarone forse per mettere su famiglia. Avvistamento che pare confermato anche da un altro scatto, risalente appena a qualche giorno fa, della fototrappola installata in zona dal fotografo naturalista e giornalista pubblicista Dario Rapino.

    L’immagine catturata dalla foto-trappola di Rapino nei boschi dell’Alto Molise

    Proprio Rapino tenta di commentare l’episodio di cronaca che arriva dal Trentino e desta preoccupazione anche in Alto Molise. «Dicono in Trentino che un orso abbia ucciso un giovane runner. Diamo per scontato che sia così, esprimendo umano dolore per questa morte. Come per ogni morte. – spiega il fotografo naturalista – Da quelle parti non si aspettava altro per scatenare una isterica caccia alle streghe. Insomma pare che il plantigrado sia una sorta di Hannibal Lecter, un animale sanguinario che fa strage di esseri umani. Facendo una classifica di animali letali si scopre che il nostro peloso amico è tra gli esseri meno letali al mondo». I cani, ad esempio, fanno trentacinque mila morti all’anno, secondo i dati snocciolati da Rapino; i serpenti centomila e le zanzare settecentocinquantamila.

    Dario Rapino, fotografo naturalista

    «Viviamo su un Pianeta dove il rischio zero non esiste. – riprende Rapino – Potremmo sterminare ogni specie vivente, ma non risolveremmo il problema. Eh sì, perché a quanto pare l’essere più pericoloso per l’uomo è l’uomo stesso. Secondo le Nazioni Unite ogni anno si consumano oltre settecentomila omicidi. Ma questi sono briciole rispetto alle centinaia di milioni di morti di tutte le guerre. Ovviamente tralascio “bazzecole” come i 1.489 morti per incidenti stradali o i 75 morti per caccia nel solo 2022. Sarebbero gli orsi quelli pericolosi? Solo per la cronaca: noi umani ammazziamo ogni anno 150 miliardi di animali, una cifra spaventosa, peraltro calcolata al ribasso, che include solo le uccisioni per scopo di nutrizione».

    Il rischio zero non esiste, come dice Rapino, soprattutto in natura, in un bosco, dove l’uomo in qualche modo va a “invadere” l’habitat naturale della fauna selvatica, orsi e lupi compresi. Nessun isterismo, dunque, e soprattutto nessuna caccia all’orso in Alto Molise, anche perché si tratta di una specie particolarmente protetta. Premesso, dunque, che la migliore precauzione è quella di non entrare nell’ambiente dell’orso, in caso di incontro accidentale, magari durante una escursione, come bisogna comportarsi per evitare di essere aggrediti o per respingere un attacco? In Italia, paese che pure si definisce liberaldemocratico, ai cittadini non è permesso girare armati con armi da fuoco, neanche nei boschi, dove intuibilmente una pistola potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte.

    Nel nostro Paese, inoltre, è vietato anche lo spray al peperoncino, largamente diffuso e utilizzato invece nel resto del mondo. Questo spray sarebbe un ottimo deterrente per evitare il contatto ravvicinato con un orso, perché il peperoncino nebulizzato stordisce l’animale, infiammando occhi e mucose per una decina di minuti, dando il tempo alla persona di mettersi in salvo, senza tuttavia creare danni permanenti all’orso. Lo spray, in Italia, viene considerato alla stregua di un’arma, anche se le associazioni di tutela della natura, come il WWF, sono favorevoli alla liberalizzazione di «questo deterrente da usare nei rari casi di aggressione da parte di un orso». Al netto della legislazione, ciascuno poi, liberamente e consapevolmente, può scegliere se rischiare una denuncia per porto abusivo di spray al peperoncino oppure farsi sbranare da un orso.

    Francesco Bottone

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