Si chiamano Annamaria, Roberta, Tiziana, Emiliana, Fulvia, Monica, Valentina, Linda, Lucrezia e dedicato il loro tempo alla cura di animali abbandonati e maltrattati. Donne caparbie che in alto Molise da anni si sostituiscono alle istituzioni incapaci di fronteggiare il problema randagismo. Lo fanno con amore, passione, sacrificio, spesso rimettendoci anche dei soldi, ma con la consapevolezza che la loro è una missione da affrontare quotidianamente perché come recita l’acronimo del sodalizio di cui fanno parte: “Salviamo anime mica animali”.
Negli ultimi mesi c’è chi ha deciso di donargli un terreno dove con pazienza e l’aiuto di altri volontari (Armando, Ferdinando e Domenico), queste donne dal cuore d’oro hanno realizzato un vero e proprio rifugio. Una casa sicura nella quale poter accudire, medicare e rifocillare gli amici a quattro zampe, in attesa di un affido che resta lo scopo prioritario della loro azione. Insomma guai a chiamarlo canile, tengono a precisare appena le incontriamo.
“Un grazie di cuore va alla famiglia Menchinelli, a Mario e Filomena, che senza esitare un attimo si sono dimostratati sensibili ad una tematica troppe volte presa sottogamba o in maniera superficiale da chi contrariamente ha il compito e il dovere di intervenire” spiega Annamaria Chiantese, presidente dell’associazione no profit. Lontano da riflettori e ribalta mediatica, in contrada ‘Case Sparse’, immerse nel verde incontaminato che circonda Agnone, il lavoro delle volontarie è un susseguirsi di operazioni che vanno dalla pulizia degli ambienti, al bucato, al preparare i pasti, fino all’addestramento, prendere contatti con il veterinario e i possibili nuovi proprietari, nonché far quadrare i conti. Quest’ultima una vera e propria impresa considerato che l’associazione non riceve alcun tipo di contributo pubblico.
“Le risorse economiche a disposizione (su tutte cure mediche, bollette e cibo) sono sempre poche – ci dicono Emiliana De Michele e Roberta Sabelli – ma non disperiamo. A darci forza e speranza per andare avanti è lo sguardo dei nostri amici che, fidatevi, sanno trasmettere amore incondizionato malgrado molti di essi hanno subito violenze atroci dagli esseri umani”. L’unico supporto da parte del Comune è quello della fornitura di acqua gratis. E pensare che l’opera messa in campo dalla ‘Sama’ vale qualcosa come 30-40 mila euro all’anno. Infatti, a tanto ammontava la somma sborsata dall’amministrazione comunale per contenere il fenomeno randagismo sul territorio.
“In futuro confidiamo in un aiuto maggiore da parte degli amministratori che grazie all’assessore al Bilancio, Amalia Gennarelli conoscono perfettamente le nostre esigenze”, proseguono De Michele e Sabelli che inoltre ricordano come nei mesi scorsi sono riuscite ad affidare 25 cani ad altrettanti cittadini, mentre ad oggi sono una decina gli amici a quattro zampe tenuti nella struttura che non aspettano altro di poter essere adottati. Infine in un periodo di vacanze e a distanza di qualche settimana dalla celebrazione della Giornata mondiale del cane (21 luglio), l’appello delle volontarie va nella direzione di non abbandonarli.
Ed ancora fondamentale l’attivazione di campagne di prevenzione in fatto di sterilizzazione senza trascurare che l’educazione nei confronti degli animali di affezione deve partire dalla scuola. Perché se è vero che la civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali, oggi è arrivato davvero il momento di agire magari prendendo esempio da quanto accade nel rifugio in località ‘Case sparse’ dove Pongo, Telma, Rosetta, Sansone, Alan e tanti altri vengono trattati come esseri umani. Dopo tutto sono e restano gli amici più fedeli che un uomo possa avere. E questo non è un luogo comune, bensì un dato di fatto acclarato. Per ulteriori conferme basta contattare le volontarie della ‘Sama’.
Intanto chiunque voglia aiutarle potrà farlo versando un contributo all’Iban:
IT 38B0359901899089688502907 intestato a Sama Odv (Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina, filiale di Agnone – Via della Stazione, 6, 86081 Agnone).