AGNONE. Al teatro Italo-Argentino, ha avuto un grande successo, ancora superiore alle attese e alle previsioni, il “musical” impostato sulla vita di San Francesco d’Assisi, che ha esordito proprio nella giornata dedicata al Poverello d’Assisi anche come patrono d’Italia. Sotto la regia di Tonino Di Ciocco, realizzato grazie alla disponibilità di settanta persone, dai 3 ai 60 anni, hanno partecipando pure intere famiglie per un impegno corale ed esaltante che, durato ben dieci mesi di prove e di sana aggregazione, ha dato i suoi frutti nel migliore dei modi. L’edizione mattutina (durata più dei 90 minuti in programma) è stata fatta per gli alunni delle scuole superiori agnonesi, mentre quella serale e quella domenicale pomeridiana è aperta a tutti.
Tratto dal musical “Forza venite gente” che ha debuttato nel 1981, questo adattamento agnonese, intitolato “Ogni uomo semplice”, ha assunto anche i connotati di un’attualità ancora più crudele del mondo di 33 anni fa quando, sebbene afflitto dalla “guerra fredda”, sembrava addirittura inimmaginabile lo scontro tra civiltà e religioni, tra economia e politica, tra etica e corruzione giunti a livelli troppo esasperati da indurre interi popoli alla ribellione armata. In questo scenario orribile irrompe il messaggio di San Francesco d’Assisi, una esortazione alla povertà come segno di condivisione del proprio tempo e delle risorse della terra e quale garanzia di pace tra i popoli. Il “Cantico delle Creature”, poi, ribadito in musica, invita al rispetto di tutte indistintamente le presenze, persino del lupo di Gubbio, riletto quale simbolo degli esclusi, del precariato e delle periferie tanto care a Papa Francesco.
E uno dei sogni dei 70 protagonisti del “musical” e dell’intero Cenacolo Culturale Francescano di Agnone che vede presidente il prof. Giuseppe De Martino è proprio quello di poter portare tale rappresentazione teatrale, vibrante e commovente, davanti al Pontefice, mentre già si sono avuti i primi contatti per portare il memorabile evento ad Assisi e in altri luoghi cari al francescanesimo. Il grande successo avuto può ben autorizzare gli organizzatori ad esportare il più possibile ovunque tale “musical” per inondare i cuori della “perfetta letizia” francescana che si ottiene – è stato evidenziato in scena – rendendosi “semplici” e disponibili al prossimo, tralasciando i miraggi dell’arricchimento (che non si raggiunge mai onestamente) e delle vanità fuorvianti.
Sono stati davvero tutti bravi coloro che hanno realizzato, con entusiasmo contagioso e con maestrìa – questo “musical” che infonde riflessioni capitali e brividi divini. Un “musical” adatto a tutte le menti, a tutti i cuori e a tutte le culture: ragion per cui sarebbe utile che si organizzasse – anche a cura delle istituzioni amministrative, civili e religiose – un’apposita rappresentazione per gli ospiti esteri oggi presenti in Agnone e dintorni (rifugiati politici provenienti da Africa ed Asia con gli ultimi sbarchi a Lampedusa, ma anche lavoratori stranieri – comunitari ed extracomunitari – che contribuiscono notevolmente all’economia e al benessere di parecchie famiglie dell’Alto Molise). Può essere, questa, una lieta occasione di partecipazione ed inserimento nella vita cittadina. In fondo rendere tutti veramente “fratelli” è la principale prescrizione francescana evidenziata anche dal “musical” che andrebbe ripreso per intero da qualche emittente televisiva regionale per parteciparlo a tutto il Molise e dintorni.
Tra i 70 protagonisti sono emersi pure taluni notevoli talenti che, sicuramente, potranno avere un avvenire nel mondo artistico dello spettacolo teatrale, canoro o cinematografico. Da sempre, comunque, il Cenacolo di Agnone ha coltivato promesse artistiche ed altre figure sociali (come giornalisti, operatori televisivi, ecc.) che poi hanno dato ottima prova di sé pure in campo nazionale. E’ questa una delle tante prove che un attivissimo centro di aggregazione, specialmente giovanile, come il Cenacolo francescano è assai prezioso per una comunità come quella di Agnone che, nonostante i moderni mezzi di comunicazione, resta pur sempre una entità montana, ancora alquanto isolata dal contesto regionale e nazionale … tanto che dovrebbe avere maggiori attenzioni in ogni settore, non ultimo quello sanitario con un ospedale più organizzato ed utile per tutte le popolazioni altomolisane e altovastesi.