• In evidenza
  • Sanità, accordo interregionale Alto Molise-Alto Sangro: la diocesi di Trivento dice sì

    TRIVENTO – Stimatissimi presidenti, assessore Paolucci, sindaci, questo ufficio sostiene con profonda convinzione e pienamente la proposta presentata da Nunziatina Nucci, sindaco del Comune di Sant’Angelo del Pesco, anche a nome dei Comuni di Castel del Giudice e di San Pietro Avellana che nell’accordo di confine in preparazione tra Regione Abruzzo e Regione Molise si tenga conto delle problematiche dei loro territori in materia di servizi sanitari per assicurare una migliore assistenza sanitaria ai cittadini delle loro Aree di Confine, facenti parte di questa Diocesi di Trivento. In modo particolare e con convinzione crediamo che queste soluzioni siano necessarie per garantire alle nostre popolazioni, viventi in un’area disagiata, un’efficace emergenza/urgenza e i servizi sanitari ospedalieri relativi che consentano di vivere meglio nei loro territori.

    don-francescoE’ assolutamente plausibile e condivisibile che il servizio 118 di Castel di Sangro serva queste Aree di Confine e che il Presidio Ospedaliero di Area Disagiata di Castel di Sangro assicuri il primo intervento per queste popolazioni, come analogo discorso va fatto per il San Francesco Caracciolo di Agnone e l’Alto Vastese e per le problematiche dell’Area Trignina e Bassomolisana. L’Ospedale di Area Disagiata di Castel di Sangro, infatti, è stato configurato ottimamente dal Governo Regionale della Regione Abruzzo con il Decreto 79/2016, in cui sono garantite tutte le figure necessarie per una vera emergenza/urgenza e un vero pronto soccorso di base, in grado di fronteggiare la quotidianità, di stabilizzare e mettere in sicurezza i pazienti, e consentirne un ottima gestione, mentre non così possiamo dirci soddisfatti per l’Ospedale di Area Disagiata San Francesco Caracciolo di Agnone, in cui tutte queste garanzie non ci sono, pur ribadendo che non è questione di Strutture o Dipartimenti, ma di Servizi da assicurare in rotazione con l’HUB/SPOKE di riferimento, cioè di presenza nella struttura dei sanitari in grado di gestire efficacemente, in sicurezza, efficientemente il paziente che vi giunge. Ci auguriamo che i servizi possano essere armonizzati nel Caracciolo come presso l’Ospedale di Castel di Sangro, e che l’accordo di confine crei un sistema omogeno.

    don francescoD’altro canto questo Ufficio aveva già avanzato il 22 aprile 2015 un ragionamento complessivo, che si sta oggi manifestando sul campo per le iniziative dei primi cittadini di Castel di Sangro, Sant’Angelo del Pesco, Castel del Giudice, San Pietro Avellana, come già per l’Alto Molise, l’Alto Vastese e l’Area Trignina, che si ritrasmette per conoscenza a tutti voi attori perché ne possiate riflettere con serenità, e che nasce da uno studio serio di questo Ufficio per la tutela delle popolazioni di questa Diocesi, emarginate e segnate da innumerevoli problemi di abbandono e di emarginazione. . Tocca alla politica, prima che ai tecnici, nel quadro del rispetto delle norme nazionali, della Conferenza Stato Regioni, delle singole Leggi Regionali dare un’anima, una direzione, una organizzazione giusta oltre che razionale e funzionale, ai servizi sanitari, operando quella giusta mediazione in virtù del bene comune che nessun arido ragionamento tecnico può garantire. L’auspicio di questo Ufficio è che voi Presidenti, Assessore alla Sanità, Sindaci, troviate un vero accordo di confine globale che consenta una vera ed efficiente sanità per le popolazioni di queste aree di confine, che garantisca loro di vivere qui, costruire il futuro e continuare ad abitare il territorio, e si augura che i suoi contributi costruttivi possano essere di aiuto per la promozione umana e sociale di questa Area, considerando il fatto che un’efficiente ed efficace sanità di confine interregionale permette di eliminare doppioni, assicura il meglio possibile e genera anche risparmi.

    LINEE FONDAMENTALI DI INTERVENTO IPOTIZZATE

    ACCORDO DI CONFINE CON LA REGIONE ABRUZZO 

    a. Servizio di emergenza/urgenza: 

    Il punto 118 di Castel di Sangro diviene interregionale : servirà anche i comuni di San Pietro Avellana, Castel del Giudice, Sant’Angelo del Pesco, Rionero Sannitico, Montenero Valcocchiara, Pizzone, Rocchetta al Volturno, Castel San Vincenzo, Acquaviva di Isernia, Forli del Sannio, Cerro al Volturno, mentre i restanti comuni affidati al punto 118 di Cerro al Volturno saranno serviti dal 118 di Isernia. Il punto 118 di Agnone diviene interregionale : servirà anche i comuni di Castiglione Messer Marino, Fraine, Schiavi d’Abruzzo, Rosello, Borrello, Roio del Sangro, Monteferrante. Il punto 118 di Trivento diviene interregionale : servirà i comuni di Torrebruna, Celenza sul Trigno, San Giovanni Lipioni, Castelguidone, Tufillo. Queste tre manovre, oltre ad assicurare un più efficace servizio di 118 con MSA per le aree interessate e l’Alto Vastese, consente l’eliminazione per il Molise del punto 118 di Cerro al Volturno, per l’Abruzzo di quello di Castiglione Messer Marino, e sopperisce ad una eventuale rimodulazione della continuità assistenziale in Alto Vastese.

    b. Rete dei servizi territoriali:

    Vanno integrati i servizi territoriali dell’Area : eliminati i doppioni tra le strutture delle ASL interessate di Castel di Sangro, Agnone, Castiglione Messer Marino, Trivento, Montenero di Bisaccia, Vasto e Termoli, assicurando maggiori prestazioni oggi non garantite; si può ipotizzare presso le strutture già realizzate a Trivento l’ipotesi della Casa della Salute per la Valle del Trigno, vanno riprogrammati i servizi dell’area costiera.

    c. Rete dei Servizi ospedalieri:

    Vanno messi in Rete con le aree di confine interessate i presidi di Castel di Sagro, Agnone, Termoli e Vasto. In modo particolare, gli ospedali di Agnone e Castel di Sangro, che insistono in Aree Particolarmente Disagiate, vengono così classificati, con i servizi relativi minimi previsti dal regolamento sugli standard ospedalieri ed integrati con ciò che le Regioni intendono e possono – in base alle esigenze di bilancio – garantire. Essendo prevista la chiusura del punto nascite di Sulmona, mentre la presenza nella Valle Pelina di servizi viari autostradali consente il collegamento efficace con il servizio STAM verso gli altri punti nascita per la Regione Abruzzo, notevoli difficoltà vi sono per i comuni ed i paesi dell’Alto Sangro e per l’altopiano delle cinque miglia. Con accordo di confine, viene previsto il personale e le attrezzature necessarie per un servizio STAM a Castel di Sangro, nonché per gli abitanti dell’Area si individua come punto nascite di riferimento, stante le migliorate comunicazioni stradali con la Isernia-Castel di Sangro, quello presente presso l’ospedale Veneziale di Isernia, che attualmente  arriva a 420 parti e che con tale accordo supera il numero previsto dagli Accordi attuali Stato/regioni in materia di 500, giustificandone il mantenimento nell’Area Disagiata. Con la regione Abruzzo va stipulata una convenzione per la Chirurgia Polmonare e toracica, quella vascolare dei grossi vasi e ciò che la Regione Abruzzo ha e che non può essere assicurato in Regione.

    don Francesco Marino 

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.