RICEVIAMO da Antonio Campitelli, (in foto qui accanto, ndr) presidente regionale della Libera Caccia, e pubblichiamo:
Il comitato di gestione dell’Atc Vastese, riunitosi il 25 agosto, alla presenza dei capisquadra, ha respinto la proposta planimetrica di vocazione territoriale e suddivisione in macroaree presenta dalla Provincia di Chieti, perché incongruente con i fini stessi del regolamento regionale. Prima dell’inizio della seduta, in Atc è arrivato anche il presidente della Copagri Camillo D’Amico, che, dopo aver colloquiato con alcuni capisquadra, ha evidentemente preso atto della nostra irremovibilità nel non voler reiscrivere le squadre di caccia al cinghiale per la prossima stagione venatoria.
Dopo la sua lettera inviata al presidente dell’atc Donato D’Angelo, credo sempre di più che D’Amico non sia pienamente consapevole di ciò che sta accadendo nel nostro Atc, e che non conosca il corretto iter applicativo del regolamento. Pertanto, mi sento di voler rispondere al presidente D’Amico, non al posto del presidente D’Angelo (che sono sicuro a breve darà una sua replica), ma quale parte chiamata in causa, come componente del comitato di gestione e come caposquadra.
Innanzitutto quando D’Amico dichiara che “c’è una reticente ostilità nell’attuale il piano quinquennale che sta causando la mancata reiscrizione delle squadre”, ci fa capire che non conosce assolutamente l’iter applicativo del regolamento. Infatti, il piano quinquennale, e di conseguenza la suddivisione in macroaree, non è attuabile se non ci sono squadre iscritte… perciò è l’esatto contrario di quello che lui dichiara.
L’Atc, non può suddividere il territorio e assegnare le zone, se NON CI SONO SQUADRE ISCRITTE !!!
A sua memoria io gli riconfermo la posizione dei capisquadra, che è quella di non reiscrivere le squadre se prima non vengono apportate le necessarie modifiche a quest’obbrobrio regolamentativo !!! …altra soluzione, potrebbe essere quella di concedere per quest’anno, all’Atc Vastese, una deroga all’applicazione di questo regolamento, continuando ad applicare il vecchio regolamento provinciale, e cominciando nel frattempo a lavorare seriamente alle modifiche da apportare…altrimenti…nisba !!!!
Pertanto la Copagri, faccia la propria parte affianco al mondo venatorio, e cerchi di perorare la nostra causa, e l’attuazione di una delle due soluzioni, nei tempi certi e solerti che egli dichiara.
In merito alla “tollerabilità”, all'”ammissibilità” o alla “concepibilità” delle nostre posizioni, penso che sia prerogativa unica dei capisquadra decidere in merito a tali definizioni…e non certo di altri !!!
Se il presidente D’Amico ritiene le nostre ragioni “presuntuose” ed “arroganti”, noi riteniamo le sue alquanto “dittatoriali” !!! E visto che la caccia non è un obbligo, e viviamo in un paese libero (o almeno credo), possiamo anche liberamente scegliere di non praticarla !!!….e se fino a ieri stavamo pensando di dedicarci ad altre forme di caccia, oggi, di fronte a tale mancanza di considerazione e di rispetto, nei confronti nostri e delle nostre decisioni, stiamo seriamente pensando di astenerci completamente dall’attività venatoria, e chiedere il rimborso delle tasse governative e regionali.
Ma se ciò al presidente D’Amico proprio non va giù, può sempre fare una cosa….conseguire l’abilitazione all’esercizio venatorio, formare una squadra di caccia al cinghiale (magari arruolando tecnici, burocrati, dirigenti, politici e quant’altri chiedono a gran voce l’applicazione di questo regolamento), iscriversi al registro delle squadre dell’Atc, farsi assegnare una zona di caccia (dai 200 ai 2000 ettari, quindi mediamente 1000 ettari, che se assegnati in una zona non vocata, che si vuole far passare per vocata, sono praticamente uno “sputazzo” di territorio), frequentare qualche decina di corsi di formazione (da voci di corridoio pare che a breve ne verrà introdotto anche uno su…”come allacciarsi gli scarponi la mattina prima di andare a caccia”…), attuare il piano di gestione e fare le colture a perdere e la prevenzione dei danni (e prepararsi a mettere mano al portafogli, perché se non raggiungerà gli obiettivi stabiliti dal piano, sarà chiamato a concorrere agli oneri risarcitori per i danni, fino a 66 € per ogni componente della squadra), garantire alla Provincia la realizzazione dei censimenti o di “quanto altro” venga richiesto dall’Atc…poi dovrà acquistare un fucile, ma dovrà prestare attenzione ad acquistarne uno che possa sparare anche munizioni monolitiche (perché se gli viene assegnata una zona in cui sono presenti dei rapaci necrofagi, non potrà utilizzare munizioni in piombo….poi se nella zona c’è anche un dormitorio del nibbio reale, alle ore 14:00 dovrà interrompe la battuta….perché i nibbi delle nostre zone, si sa, a quell’ora vanno a fare la pennichella pomeridiana e non vogliono essere disturbati), se invece la zona assegnata ricade nell’areale di presenza dell’orso, dovrà dotarsi di un cane limiere abilitato dall’Enci, e potrà cacciare con quell’unico cane, perché altrimenti rischia di disturbare l’orso (si sa, gli orsi della nostra regione sono molto suscettibili !!!….e poi, niente niente cacciando con più cani si abbattano più cinghiali e quindi si eliminano dei notevoli competitori alimentari dell’orso !!!…non sia mai !!!) poi dovrà allevare ed addestrare una muta di cani, ma non ne potrà utilizzare più di 10, e dovranno essere “omogenei” e “specializzati sul cinghiale” (omogenei in cosa ??…nel colore ??…nella morfologia ??…nella voce ??….e che tipo di specializzazione devono avere ??….una laurea in “cinghialologia” ??….un master in “cinghialeggiamento” ??), poi potrà andare a caccia, ma solo nei giorni di mercoledì, sabato e domenica (eh già….perché siccome di cinghiali ce ne sono pochi, bisogna limitare la scelta delle uscite settimanali !!!)….e dopo tutto questo, sarà libero di andare a fare strage di cinghiali…!!!!….o forse no….perché forse, a questo punto, si sarà reso conto del motivo per il quale questo regolamento è per noi INACCETTABILE !!!!!
Farebbe bene quindi il presidente D’Amico, a lavorare con noi, e non contro di noi, chiedendo il commissariamento dell’atc, che peraltro nulla comporterebbe all’atto pratico dell’applicazione del regolamento, perché, comitato o commissario, le squadre continuerebbero a non iscriversi (e voglio ricordare ancora una volta, che i cinghiali li abbattono i cacciatori….non i dirigenti, i commissari, o i politici !!!).
Cari amici capisquadra, continuiamo la protesta, sperando che qualcuno si decida ad ascoltarci !!!!
Nel frattempo prepariamoci a passare la prossima stagione venatoria giocando a bocce, o a tressette, o più semplicemente andando ad allenare i nostri amati cani…!!!!
E vi ricordo che……l’unione fa la forza !!!…..a mali estremi, estremi rimedi !!!!
Antonio Campitelli
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