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  • Senza acqua da quasi dieci giorni, è emergenza a Castelverrino. I cittadini invocano l’intervento della Prefettura

    «Evitare l’utilizzo dell’acqua potabile per scopi diversi da quello alimentare e domestico e per l’igiene personale». L’invito alla cittadinanza, perché non si tratta di una ordinanza, bensì di un più blando e affatto cogente “avviso pubblico”, è stato firmato dal sindaco di Castelverrino, Christian Pannunzio. L’unico “provvedimento”, al momento, assunto dal primo cittadino, rispetto ad una situazione che ha già raggiunto, ma probabilmente anche superato, i livelli di una vera e propria emergenza. Il piccolo centro montano dell’Alto Molise, una manciata di famiglie residenti, è alle prese con una crisi idrica senza precedenti.

    Il giovane sindaco Pannunzio

    Da una settimana abbondante, oggi è il nono giorno consecutivo, dai rubinetti non esce nemmeno una goccia d’acqua o, nelle zone più basse del paese, appena un filo. L’amministrazione guidata da Pannunzio si è messa in moto per tentare di risolvere il problema, ma con scarsi risultati. Il paradosso è che l’acqua, nel serbatoio di accumulo che rifornisce la rete idrica, pare ci sia, tanto è vero che va allo scarico, il famoso troppo pieno, come confermato alla nostra redazione proprio dall’amministrazione comunale sin dai giorni scorsi.

    E allora qual è il problema? Un tappo di calcare che ha ostruito completamente una delle adduttrici principali della rete idrica cittadina. Questa almeno la “diagnosi” riferita dagli uffici municipali. In paese ci sono meno di cento persone, dunque la quantità di acqua delle sorgenti di Castelverrino è assolutamente sufficiente al fabbisogno interno, da sempre, ma il problema è che ora il prezioso liquido non arriva nelle abitazioni a causa di questo fantomatico tappo di calcare che fa abbassare la pressione a valle. L’amministrazione comunale si è rivolta ad una ditta specializzata per “stappare” le condutture, assegnando dei lavori in somma urgenza. Intervento che pare ci sia stato, nei giorni scorsi, ma che evidentemente non è stato affatto risolutivo.

    «Arriva qualche filo d’acqua, in orari a caso, senza alcuna programmazione o comunicazione all’utenza. – protestano i cittadini – Nella zona alta del paese non arriva nemmeno una goccia. Siamo al nono giorno dall’inizio del problema, che ora è diventato una vera e propria emergenza rispetto alla quale il sindaco e la sua amministrazione non sono in grado di intervenire. Siamo ai livelli di interruzione di pubblico servizio. Non si capisce perché non si dichiari lo stato di emergenza coinvolgendo la Prefettura di Isernia».

    Il problema, spiegano i pur pazienti abitanti di Castelverrino, è che il disagio va avanti da troppi giorni, oltre una settimana appunto, e anche le scorte rappresentate dai serbatoi all’interno delle abitazioni private sono ormai esaurite. Impossibile fare lavatrici, ad esempio, ma anche le caldaie per la produzione di acqua sanitaria stentano a partire per via della pressione troppo bassa. Il tutto, va sottolineato, da quasi dieci giorni consecutivi. Tra l’altro, è la lamentela un po’ generale che arriva anche da altri centri dell’Alto Molise alle prese con le stesse criticità legate alla carenza di acqua, si rischia che i turisti in arrivo non si fermino in paese proprio a causa del disservizio idrico.

    La prefetto di Isernia, Franca Tancredi

    Pare infatti che a Castelverrino più di qualcuno, dopo essere rientrato in paese da Roma per trascorrere le ferie di agosto, abbia rifatto le valigie e sia ripartito proprio a causa dei disagi legati alla carenza di acqua. Intanto il sindaco Pannunzio invita la cittadinanza a «razionalizzare il prelievo e il consumo di acqua derivata dal pubblico acquedotto, al fine di evitare inutili sprechi».

    Inoltre il primo cittadino informa che «qualora si renda necessario, a causa del persistere delle condizioni di criticità evidenziate, si procederà ad emanare specifica ordinanza di divieto assoluto di utilizzo dell’acqua potabile per scopi diversi da quelli igienico-domestici e ad effettuare sospensioni e limitazioni della fornitura idrica». E dopo la “minaccia”, nemmeno troppo velata, l’appello al senso di responsabilità della piccola e coesa comunità locale: «E’ ritenuta di estrema importanza la collaborazione di tutti i cittadini al fine di evitare sospensioni e limitazioni della fornitura idrica».

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