«Vorremmo che il governo dia risposte chiare il prossimo 11 ottobre al Ministero dello Sviluppo Economico, di una situazione che va peggiorando giorno dopo giorno ovunque in Stellantis. Avente come oggetto il futuro piano industriale, le prospettive produttive e occupazionali in Italia, saranno i punti cardine da discutere nel tavolo da noi richiesto ai ministri Giorgetti e Orlando dove intendiamo riprendere un confronto con Stellantis: l’occasione è per le rivendicazioni e per mettere in luce le varie, tante e troppe problematiche dei vari stabilimenti di Stellantis in Italia».
Lo dichiara Antonio Spera, Segretario Nazionale Ugl Metalmeccanici per il quale, «al ministero dello Sviluppo Economico con i vertici Stellantis dovrà proseguire il confronto sul futuro piano industriale per tutti gli stabilimenti italiani pur consapevoli che incombe una crisi dei semiconduttori, la più seria mai registrata finora che sembrerebbe come uno tsunami perfetto che sta coinvolgendo Pomigliano, Sevel di Atessa, Melfi. Stessa preoccupazione è per il sito di Pratola Serra (AV) stabilimento di meccanica che vede impegnati i lavoratori per la produzione del nuovo motore del Ducato da dove escono circa 190.000 motori all’anno. Si potrebbe rivedere la politica sul motore 1.600 Final di ultima generazione che potrebbe essere sostituito dal motore 1.500 di PSA senza metterebbe in ginocchio lo stabilimento irpino. A Cassino Plant ci sono tremila dipendenti con contratti di solidarietà che percepiscono stipendi bassi, non si produce più a ciclo continuo da quando il turno notturno è stato soppresso. La sola Maserati Grecale non basta, occorrono altri segmenti ad alto volume se si vuole davvero tenere aperto lo stabilimento. Il sito di Termoli, dove si producono cambi, i dipendenti lavorano 2 giorni al mese e il cambio fornito per la vettura 1.400 cc andrà prossimamente in dismissione senza sopperirlo con un nuovo modello. Per il sito di Cento dove i V6 e la produzione dei propulsori Diesel di alta cilindrata ha visto lo stabilimento lavorare alla grande, oggi anch’esso registra una brusca frenata. Per il sito Meccanica di Mirafiori dove la produzione è il cambio C514, ancora applicato (in Europa) su Fiat 500, Panda, 500L, Tipo e Lancia Y incombe il futuro dell’elettrificazione: ciò potrebbe azzerare la produzione considerato anche che i modelli futuri useranno motori Psa, dunque il C514 è destinato a non essere più prodotto. Come Ugl – prosegue Spera – vogliamo nuovi progetti, investimenti, elettrificazione, passaggio dai motori alle batterie, assunzioni: tanti i temi che parleremo alla riunione e dove chiederemo delucidazioni riguardante la presunta delocalizzazione dei furgoni verso la Polonia, e dove a Stellantis la chiameremo a confermare o a smentire. A pagare le conseguenze come sempre non possono essere sono i lavoratori, non solo di Stellantis, ma anche del suo indotto dove l’incertezza sul futuro regna sovrana: così che ci attendiamo buone notizie dal Mise di Roma il prossimo 11 ottobre dal Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti e del Lavoro, Andrea Orlando. Un tavolo – conclude Spera – per discutere proprio delle questioni inerenti Stellantis dopo le notizie non certo positive e rassicuranti uscite fuori da Melfi, Termoli, Pomigliano d’Arco, Cento, Pratola Serra, Mirafiori, Sevel di Atessa, e dove anche a Cassino la tensione è salita a dismisura cosa mai accaduta».