(AGENPARL) 8 nov 2017 – Spending review. Il Comandante Generale dell’Arma dei carabinieri, Tullio Del Sette, nei giorni scorsi ha dato il via al piano di razionalizzazione della spesa per affitti e la gestione degli immobili già sedi di reparti e stazioni dell’ex Corpo forestale dello Stato e dell’Arma con il quale prevede di conseguire risparmi per 3,1 M€ nel 2018.
“La legge 124 del 2015 nel prevedere l’assorbimento del Corpo forestale dello Stato nell’Arma dei carabinieri, dispone risparmi di natura permanente connessi anche con la razionalizzazione immobiliare. Dopo quasi un anno dall’entrata in vigore della riforma, sulla base di quanto proposto, ho approvato un primo piano organico di razionalizzazione infrastrutturale che prevede la dismissione di strutture in locazione e/o site in edifici condivisi con altri enti o privati, con obiettivi di razionalizzazione funzionale e di contenimento delle spese”. E’ quanto si legge nel documento firmato dal Comandante Generale dell’Arma dei carabinieri, generale Tullio Del Sette lo scorso 30 ottobre.
Sono in tutto 147 gli immobili che rientrano nel piano dismissioni e accorpamenti dell’Arma e più esattamente: 108 gli accorpamenti di Reparti CC Forestale presso sedi di Reparti CC; 13 gli immobili demaniali da transitare al corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco; 8 quelli oggetto di ricostruzione/ristrutturazione, a seguito del sisma del 2016 in grado di ospitare nella stessa sede la Stazione Territoriale e quella Forestale; 8 le stazioni CC Territoriali da trasferire in sedi di Reparti CC Forestale e 10 gli immobili da rilasciare a seguito di razionalizzazione già approvate.
Secondo le cifre riportate nello “Stato di previsione del Ministero dell’interno per l’anno finanziario 2018 e per il triennio 2018-2020”, allegato al disegno di legge di Bilancio per il 2018, attualmente all’esame del Senato la spesa per gli affitti e i costi di gestione degli immobili adibiti a caserme dell’Arma dei carabinieri nel 2018 sarà di 156.634.533 euro. Lo scorso 16 agosto il Tribunale amministrativo dell’Abruzzo, Sezione di Pescara, a seguito del ricorso presentato da un ex forestale transitato nell’Arma dei Carabinieri ha rimesso alla Corte costituzionale la questione di legittimità costituzionale del complesso di norme che hanno dato vita alla soppressione del Corpo forestale dello Stato. Nell’Ordinanza i giudici, tra le altre motivazioni, hanno espresso dubbi anche sulla concreta realizzazione dei risparmi posti a fondamento della riforma voluta dal Governo guidato dall’ex premier Matteo Renzi.