• Editoriale
  • Tamponi Covid al “Caracciolo”, la signora Magnocavallo non «ci azzecca niente»

    Nessuno, in questa redazione giornalistica, ha mai inteso denigrare o banalizzare il lavoro degli infermieri molisani e sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario, in qualsiasi sede. E potremmo chiuderla qui la polemica a distanza, non certo innescata da noi giornalisti, con la signora Magnocavallo, presidente dell’ordine degli infermieri molisani, la quale è partita lancia in resta contro il nostro giornale colpevole, a suo dire, di aver leso l’immagine e la professionalità dei suoi colleghi infermieri. Evidentemente il nostro articolo è stato frainteso e per questo si rende necessaria una ulteriore spiegazione a beneficio della signora Magnocavallo e dei suoi colleghi, nonché dei lettori. Siccome spesso non si capisce bene quello che si legge, si interpretano le parole a proprio uso e consumo, proviamo con un più semplice e immediato video.

    Per fugare ogni dubbio: nel mirino dell’Eco non c’erano e non ci sono gli infermieri del “Caracciolo” né quelli di altri ospedali, che stanno facendo più del dovuto per tenere botta all’emergenza sanitaria in atto; nel mirino dell’Eco c’è l’Asrem, insieme alla classe politica molisana, che non si degna, dopo sette mesi di pandemia, di attivare un servizio di raccolta tamponi Covid presso l’ospedale di Agnone.

    Mariacristina Magnocavallo, presidente ordine degli infermieri

    Di questo si occupava il nostro il articolo, dei disagi patiti dai cittadini agnonesi e altomolisani che devono raggiungere Venafro o Campobasso per un benedetto tampone, non della professionalità indubbia e acclarata degli infermieri molisani. Stia serena la signora Magnocavallo, né lei né i suoi colleghi infermieri sono mai stati nel mirino dell’Eco.

    Francesco Bottone

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.

    Lascia un commento