Terza laurea, in Giurisprudenza, dopo quelle in Scienze Politiche e Filosofia, oggi, per il senatore Luciano D’Alfonso.
L’ex governatore d’Abruzzo ha discusso, presso l’Università di Teramo, una tesi in diritto processuale penale, dal titolo “La discrezionalità “mobile” dell’azione penale”. All’esito degli esami e della discussione della tesi, la commissione lo ha proclamato dottore in giurisprudenza con la votazione di 110 e lode.
«Per anni, lungamente, ho pensato che il destino della persona umana fosse realizzare; – ha scritto il senatore pluri laureato sul suo profilo Facebook – adesso, da un tempo che non so collocare tradizionalmente, mi sono convinto che siamo fatti soprattutto per capire perché si realizza ciò che ci accade.
Il diritto penale non può essere confinato nello spazio degli addetti ai lavori, poiché sempre di più lo si incontra ovunque e, se non si ha almeno la confidenza con il pensiero giuridico, purtroppo si rischia di perdere la capacità di stupirsi, facendosi abitare per sempre dalla doppiezza del pensiero, dalla doppiezza del sentimento, dalla incessante necessità di spostarsi continuamente con lo sguardo. La mia tesi, da amante adulto della lettura che si ripete, vuole essere soprattutto una “tensione per capire”, fino in fondo, le necessità del diritto penale, per provare a limitarne i danni, gli abusi, le tentazioni che distruggono, perché prive della cultura del limite, a causa del prevalere della logica della competizione, che difficilmente si incontra con la ricerca della verità».
Al senatore D’Alfonso, attento e critico lettore della nostra testata giornalistica, giungano le congratulazioni da parte della redazione dell’Eco. Se una piccola percentuale della classe politica nazionale italiana avesse lo spessore culturale e il carisma del dottor Luciano D’Alfonso l’Italia sarebbe una super potenza.
Francesco Bottone
- VIDEO DA www.rpiunews.it