• In evidenza
  • Turismo, cultura e tradizioni, Saia: “Maggiore concertazione con comuni hinterland”

    Con Daniele Saia di Nuovo Sogno Agnonese si chiude il ciclo di domande poste agli aspiranti sindaci al Comune di Agnone. Il tema è stato quello della valorizzazione del vastissimo patrimonio culturale, architettonico e di tradizioni in dote alla cittadina altomolisana. Risorse troppo spesso sottovalutate ma che potrebbero fare la differenza in termini di turismo considerato dai piu’ veicolo trainante per la rinascita dell’Atene del Sannio. Dopo Vincenzo Scarano e Agostino Iannelli, ecco come risponde Saia ai dieci quesiti formulati da l’Eco online alla vigilia del voto amministrativo del 21 settembre.

    Agnone è riconosciuta come città di arte e di cultura. Come valorizzereste il patrimonio esistente? Quali iniziative prevedete per il marketing territoriale?

    “Uno dei processi di valorizzazione sarà certamente legato ai servizi innovativi al turismo, progetto di elevati contenuti tecnologici che permetterà ai turisti che arriveranno a Agnone di avere tutte le informazioni relative al nostro patrimonio.

    Inoltre la piattaforma tecnologica sarà interconnessa ad altre nazionali e internazionali al fine di aumentare in modo massivo la visibilità e l’interscambio di contenuti del nostro territorio anche e soprattutto per i fini di promozione del territorio. Per quel che riguarda l’azione di marketing territoriale, si baserà soprattutto sulla partecipazione ad eventi e fiere di settore coinvolgendo tutti gli attori del territorio: artigiani, imprenditori dell’agroalimentare e turistici. Le attività di marketing dovranno essere necessariamente condivise e concertate con l’intero territorio altomolisano e delle aree del vicino Abruzzo con potenziale attrattivo  nazionale e internazionale. In tale ottica si tenderà ad utilizzare il format già utilizzato in Milano Expo 2015 per promuovere il nostro patrimonio culturale, artigianale, ambientale ed enogastronomico per l’esclusivo evento delle prossime Olimpiadi Invernali Milano – Cortina”.

    La Ndocciata quest’anno non si svolgerà a causa del Covid. Quali idee per la ripartenza?

    “Pensiamo che la ‘Ndocciata sia un patrimonio della comunità Agnonese e Molisana da tutelare.  Vive grazie al volontariato degli agnonesi che negli anni l’hanno saputa valorizzare al meglio con vetrine nazionali e internazionali, prova ne è la visibilità che ha avuto questo evento anche in un recente articolo pubblicato dal NewYork Times. Pertanto quanto fatto dalle amministrazioni passate, (Roma 1996 – 50° anno Sacerdozio dell’oggi Santo Papa Giovanni Paolo II, Milano – Expo 2015), coadiuvati dalla lungimirante regia del compianto Prefetto Enrico Marinelli e dell’inesauribile Giuseppe Marinelli, non deve essere perso. Intendiamo percorrere due linee programmatiche tese da un lato a perseguire un riconoscimento istituzionale da parte della Regione Molise come una delle manifestazioni di punta regionali alla quale riservare delle specifiche risorse economiche. E’ nostra intenzione promuovere un evento internazionale legato ai riti del fuoco in Agnone”.

    Che rapporti stabilirete con le associazioni culturali, la Pro Loco, gli operatori turistici, a volte poco ascoltati dalle istituzioni?

    “Il rapporto con le associazioni è fondamentale e il comune avrà un ruolo di coordinamento e collaborazione pianificando in concerto con esse le attività in modo da non disperdere preziose risorse. In squadra abbiamo valenti figure che vengono dal mondo dell’associazionismo e si adoperano da decenni nel volontariato. L’esperienza maturata permetterà loro di essere interlocutori esperti che assicureranno un contatto continuo con il territorio, le associazioni e gli operatori turistici. Ruolo fondamentale sarà quello della Pro Loco che con il Comune lavorerà per mettere a sistema un calendario unico di tutte le iniziative tese alla valorizzazione dell’intero Alto Molise”.


    Sarà ripresa l’iniziativa dell’”Agnone Film Festival”?

    “Il patrimonio consolidato dalle esperienze cinematografiche già realizzate in Agnone sarà sostenuto e promosso dall’amministrazione. Pertanto il Festival è una giusta iniziativa e troverà lo spazio tra gli eventi che Nuovo Sogno Agnonese vorrà incoraggiare. Il progetto, tra l’altro, riscuote il nostro consenso in quanto prevede altre iniziative nel campo artistico che porteranno evidenti benefici alla nostra comunità”.

    Quale futuro per il Teatro Italo Argentino in tempi di Covid?

    “Il teatro è sicuramente motivo di vanto per la nostra comunità, ed è oltretutto punto di riferimento e di attrazione e di condivisione per i Comuni limitrofi. Il nostro intento è certamente quello di supportate economicamente in questa fase delicata tutte le attività che gli Amici del Teatro vorranno promuovere”.

    Quali rapporti con l’Università del Molise che in passato aveva deciso di istituire corsi di formazione in alto Molise?

    Si dovranno necessariamente rinsaldare i rapporti con l’Università del Molise perché lo sviluppo del territorio è fortemente legato alle attività di formazione e di ricerca proprie delle stesse. Ci sono state segnalate da giovani imprenditori necessità concrete di consulenze, formazione, consigli a cui l’Università può dare un contributo concreto. Il nostro compito sarà quello di raccogliere queste esigenze e pianificare con l’Unimol un serio intervento in particolare per l’agricoltura, la zootecnia e il mondo dell’artigianato anche alimentare”.

    Come sarà gestita la Biblioteca Comunale e come pensate di intervenire su quella Emidiana?

    “La nostra idea è che la Biblioteca Comunale, in quanto tale, è giusto che sia gestita dallo stesso Ente, mentre per quella Emidiana, di proprietà della Curia, si cercheranno intese al fine di poter stilare un protocollo teso alla sua valorizzazione e fruibilità continua”.


    In Agnone ci sono almeno tre musei legati all’artigianato del bronzo, del rame e dell’industria casearia? Quali proposte per la loro valorizzazione?

    “Come detto precedentemente lo sviluppo dei servizi innovativi al turismo sarà un elemento di punta. Pertanto al suo interno saranno messi in rete tutti i musei presenti sul territorio, ipotizzando un sistema di visita e prenotazione centralizzato e aggiornato in tempo reale, da offrire al turista, nella sezione Musei, all’interno della piattaforma del sito VisitAgnone, che tenderà a divenire VisitAltoMolise”.

    Agnone città delle campane, un artigianato dal grande valore ma spesso snobbato dalle varie amministrazioni. Come pensate di rilanciare quella che resta una grande opportunità.

    “Riteniamo che la Pontificia Fonderia delle Campane Marinelli, azienda artigianale più antica del mondo, sia una immensa ricchezza per Agnone e l’intero territorio dell’Altomolise. Devo dire che né il sottoscritto né il mio gruppo ha mai snobbato questa attività, ma ritiene con grande umiltà, vista la riconosciuta capacità di attrarre visitatori, di rendersi disponibili ad ascoltare le loro esigenze, insieme con quelle di altri validi artigiani, per far aumentare l’afflusso turistico nel nostro Alto Molise”.

    Chiese aperte. Una utopia irrealizzabile?

    “Quando ci si pone un obbiettivo, per realizzarlo bisogna crederci e lavoraci. Rimarrà un’utopia se non ci si lavora. E’ chiaro che il problema più rilevante da tutelare è la sicurezza del patrimonio artistico presente nelle chiese. Pertanto potrebbe essere risolto sia con la tecnologia, telecamere di sorveglianza, sia con regole legate ad un itinerario turistico con guide a supporto”.

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.

    Lascia un commento