Da un articolo apparso su artribune.com del 13 set 2016, segnalatomi dall’amico Francesco Di Rienzo, apprendo che la copertura editoriale dell’Italia da parte di una delle più apprezzate case editrici, legate al comparto guide turistiche, la Lonely Planet[1], supera di gran lunga quella di altri Paesi, Francia compresa. Infatti la Lonely Planet si è maggiormente concentrata sull’Italia, con un’offerta editoriale complessiva di 34 guide, seguita dalla Spagna con 29 guide e dalla Francia con 27.
[1] La Lonely Planet è una casa editrice australiana di grande successo internazionale (con sede presso Melburne) che diffonde guide turistiche in tutto il mondo (in Italia tradotte e pubblicate dalla casa editrice EDT di Torino). È stata di proprietà della BBC Worldwide, parte del gruppo britannico BBC fino al 2013, allorquando essa passò nelle mani della società statunitense NC2 Media.
A fronte di tale interesse (il quale risponde quindi a una specifica logica di mercato), le zone coperte sono riconducibili alle principali città d’arte (Venezia, Firenze, Roma, Napoli e Palermo) e ad alcune regioni a particolare attrattività turistica (Toscana, Sardegna, Sicilia, Puglia e Veneto) con qualche new entry come Matera e la Basilicata, Marche e Umbria. Mancano all’appello diverse destinazioni potenzialmente turistiche come Mantova, Torino, Bologna, Caserta, Siena, tutte città che hanno contribuito notevolmente alla storia e alla cultura del nostro Paese ma che, evidentemente, non rientrano all’interno di quegli itinerari consolidati che le grandi folle di turisti seguono e perseguono lungo lo Stivale. Quasi inutile dire che il Molise, in tutto questo, non esiste, ovvero esiste ma solo per chiudere la catena delle regioni italiane, all’ultimo posto.
Nessuno che non sia malevolo o incosciente può affermare mai che i borghi e le città minori e i siti archeologici e gli ambienti naturali abbiano qualcosa da invidiare alle grandi città. Spesso rappresentano un unicum invidiabile. Allora, perché questa situazione deprimente e quasi offensiva? Non certamente l’ospitalità, non certamente la buona tavola, non certamente la vivibilità in genere, quanto, semmai, la mobilità, le infrastrutture e la capacità di farsi conoscere attraverso opportune campagne di marketing che non riguardino il solito meccanismo dell’evento tradizionale.
Ma tutti noi sappiamo che presso regioni come quella molisana c’è tanto da spendere per dipartimenti, dipendenti, consulenti e costi di struttura, poco per quello che serve per aumentare la capacità attrattiva del turismo.
E non deve meravigliare più di tanto se in Molise, in generale, e in Altosannio-Almosava, in particolare, aumentino le RSA (Residenze sanitarie per Anziani) alla cui inaugurazione il Governatore della Regione Molise, come dicono le agenzie di stampa, si onora e si onorerà di presenziare.(per aprire i grafici basta cliccarci sopra)
Enzo C. Delli Quadri