Un parco giochi intitolato alla memoria del piccolo Giuseppe Di Matteo, la vittima più innocente della mafia. Il dodicenne venne rapito il 23 novembre del 1993 da un gruppo di criminali su ordine di alcuni boss, tra cui Giovanni Brusca e Messina Denaro, che volevano fermare il padre del bimbo diventato collaboratore di giustizia. L’11 gennaio 1996, dopo 799 giorni di prigionia, il bambino viene strangolato e il suo corpo sciolto nell’acido. Una barbarie, anche se il termine utilizzato è assolutamente riduttivo per tentare di spiegare l’orrore partorito dalla mente diabolica dei suoi aguzzini, vere e proprie bestie sataniche.
Su iniziativa della commissaria prefettizia di Castelguidone, la dottoressa Maria Giovanna Maturo, e del parroco don Alberto Conti, nella giornata del 25 aprile prossimo un parco giochi sarà intitolato alla memoria del piccolo Giuseppe. E la targa commemorativa è stata realizzata dall’artista della pietra di Castelverrino, Ovidio Marzaiuolo, nei laboratori presso l’area artigianale di Schiavi di Abruzzo.
«Il tempo non deve uccidere la memoria e la storia», è la frase ideata dalla commissaria Maturo per il lancio dell’iniziativa che avrà luogo a Castelguidone nella giornata del 25 aprile. Il programma prevede il saluto della commissaria prefettizia, alcune riflessioni sul significato della ricorrenza e a seguire la consegna ai ragazzi di Castelguidone che frequentano le scuole dell’obbligo a Trivento di una copia della costituzione italiana. Infine l’inaugurazione del parco giochi e l’intitolazione alla memoria del piccolo Giuseppe Di Matteo, con la scopertura e benedizione della targa in pietra realizzata dal “maestro” Marzaiuolo.