L’Alto Vastese e l’Alto Molise sono appena usciti da un’emergenza neve considerata eccezionale a memoria d’uomo. E il meteo non lascia spazio all’ottimismo. E’ prevista infatti un’altra sciabolata artica, con nevicate anche a bassa quota e temperature “polari”.
In questi giorni ormai alle spalle abbiamo assistito a tutto il possibile, ben oltre ogni più fervida immaginazione: mezzi spazzaneve Anas arrivati in soccorso nell’Alto Vastese da Campobasso ma senza montare catene, quindi inutilizzabili; turbine della Provincia rotte e in panne dopo il primo chilometro di lavoro; una provinciale, Schiavi-Castiglione, chiusa per pericolo valanghe: applicando lo stesso principio, quella della sicurezza, tutte le provinciali di zona andrebbero chiuse immediatamente perché vi sono in atto, ovunque, frane e smottamenti, non c’è segnaletica orizzontale, il manto stradale ricorda più un campo arato o bombardato che una carreggiata di un’arteria adatta al transito di veicoli dotati di pneumatici; frazioni, centinaia di famiglie, anziani, ultraottantenni rimasti isolati per quasi una settimana; interi Comuni senza acqua e senza corrente elettrica per giorni; una donna addirittura morta di freddo a Montazzoli; interventi dell’ambulanza 118 di Castiglione, senza medico a bordo, in condizioni limite, tra muri di neve.
In una situazione di disastro totale, nella quale alla furia degli elementi naturali si è sommata l’approssimazione e l’impreparazione cronica delle istituzioni, hanno spiccato per efficienza e per disponibilità i pochi cantonieri della Provincia ormai rimasti in servizio, su mezzi obsoleti e senza manutenzione, gli operatori privati della viabilità, i Carabinieri delle stazioni montane, i Vigili del fuoco del distaccamento di Agnone operativi sempre, ovunque e comunque anche se con mezzi non sempre all’altezza della situazione. E ancora i volontari della Protezione civile e i semplici cittadini disponibili ad aiutare gli altri, le persone in difficoltà, anche senza indossare una divisa.
Per le prossime ore, dicevo, è previsto l’arrivo di un’altra perturbazione dall’Est Europa, di quelle che portano neve fin sulla costa. Alla vigilia di questo secondo poderoso attacco del Generale Inverno lancio un invito o una provocazione, fate voi.
Invito rivolto ai politici regionali, ai parlamentari e affini: venite a Schiavi, metto a disposizione casa mia; restate bloccati qui per qualche giorno, sperimentate come si vive qui sui monti, senza luce magari, senza rifornimento di viveri e medicinali e gasolio, senza acqua corrente, impossibilitati a muoversi, a raggiungere magari un ospedale. Potremmo simulare anche un codice rosso sanitario, un’emergenza-urgenza con il 118 senza medico a bordo, con l’eliambulanza che non può atterrare per colpa della bufera e con l’ospedale più vicino, quello di Agnone, ridotto a poliambulatorio.
Venite, fate questo sforzo, vivete come noi comuni mortali, noi cittadini di serie C dei monti. Vediamo chi ha le palle di rispondere a questo appello.
Devo fare l’elenco degli invitati? Luciano D’Alfonso ad esempio, Paolo Frattura, l’assessore regionale alle zone interne (chi lo ha mai visto qui sui monti???) Andrea Gerosolimo, gli evanescenti presidenti delle Province, Mario Pupillo per dirne uno, tutti i consiglieri regionali di Abruzzo e Molise, di maggioranza e opposizione, i parlamentari eletti, chi campa di politica, a spese dei contribuenti, chi fatica ad arrivare alla fine del mese con vergognose indennità di carica da 10-15mila euro al mese.
Per info e prenotazioni 3282757011
Francesco Bottone
effebottone@gmail.com
P.S.: invito ai lettori: fate girare, fate diventare questo appello virale, condividetelo sui social!